Quaderni di cultura repubblicana

Dal 1872 diresse a Roma L'Emancipazione, un giornale rivolto agli artigiani, agli operai, ai contadini. Affrontava tutti l loro problemi, forniva loro nel medesimo tempo un'educazione mora le e una coscienza di classe, materiata non di odio ma di iniziativa rispetto alle altre classi. L'Emancipazione recava notizie dci movimenti operai degli a ltri Paesi, tra i quali ammirava quello inglese e criticava invece spesso quello tedesco e francese. Evidente era un certo tono nazionalistico nell'esaltare il movimento operaio italiano, che tuttavia si deve interpretare come difesa delle impostazioni ideologiche mazziniane, che ancora prevalevano nel movimento operaio italiano mentre quello di Francia e Germania era già dominato dal marxismo. Documentava le ingiustizie, che affligevano le classi povere, c i progressi della cooperazione tra i lavoratori : il numero dei componenti le società, il bilancio preciso con le varie voci di entrate e usci te, le prestazioni per i malati, le a ttivi tà intraprese, la formazione delle biblioteche. L'Emancipazione, inoltre, smentiva la pubblicistica moderata e reazionaria r ivolta alle classi popolari, moslrandone il carattere strumentale e gli intenti di interessata conservazione. Potrebbe sembrare che, tra la pubblicistica reazionaria e quella mazziniana rivolta agli operai, vi sia un importante punto di contatto: l'impostazione morale, le raccomandazioni e le prediche moraleggianti fatte agli operai sulla pulizia, sui pericoli del giuoco, dell'osteria, sulla santità della famiglia , ecc. t; u n dominatore comune, che vale specialmente per gli scritti di Maurizio Quadrio, assolutamente moralistici. Ma la differenza degli scopi è essenziale: l'esortazione a lla sobrietà rivolta dai reazionari e dai moderati serviva a distrarre l'attenzione delle classi popolari e a contenere il livello dei consumi della manodopera, in modo da ridurre per l'avvenire i cost i di produzione e aumentare il profitto imprenditoriale; laddove le stesse raccomandazioni partivano dai mazziniani col fi ne, bene espresso e anch'esso caldamente raccomandato, di creare un'accumulazione in mani proletarie in modo da porre le basi di una produzione autonoma in concorrenza con quella padronale, sfidando l'intero sistema capitalistico. Quadrio , poi, nel suo moralismo non cadeva mai nella ipocrisia: ad esempio, sulla questione del risparmio degli 27

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