concorra con noi alla conquista del solo mezzo che rende . possibile e facile la giustizia per tutti; e questo mezzo è la libertà •. Concludeva la lettera d ichiarandosi socialista e internazionale, alla maniera dei mazziniani, differenziandosi cioè da quegli anarchici che compivano ingenue marce insurreziona li su qualche paese di Romagna. Le classi dirigenti e la destra a l potere non vedevano tuttavia alcuna differenza tra repubblicani e anarchici e cacciavano tutti in prigione come sovversivi non appena vi fosse sentore di qualche riunione. Fu appunto nell'agosto 1874 che vennero arrestati ventotto dirigenti repubblicani, r iunitisi a Villd Ruffi presso Rimini; la citata lettera di Quadrio all'Unità e dovere intendeva scagionare gli amici arrestati dall'accu,;a d i complotto combinato con gli anarchici e perciò insi- •teva sulla differenziazione dei repubblicani dall' Internazionale. Ma non è soltanto per un motivo di opportunità politica, che egli operò tale energica differenziazione dalla Internazionale; è piuttosto per quella stretta fedeltà alle impostazioni mazziniane, che sempre caratterizza Quadrio di fronte a molti altri repubblicani. Tra i documenti della sua ferma opposizione a ll'Internazionale, condotta nella scia dell'atteggiamento di Mazzini, è notevole una lettera del 28 giugno 1874, pubblicata da A. Lucarelli , che ne ritrovò l'autografo nell'archivio di Trani. La lettera è indirizzata a Raffaele Pepe, un repubblicano calabrese incerto sulla opportunità di annodare contatti con gli internazionalisti. Quadrio glielo sconsigliava sen~a dubbi: • ... Se è vero che intendono abolire la famiglia e la proprie tà ... non possono allearsi con noi ..... Transigere con gli internazionali sarebbe fatale quanto lo fu il transigere con l'intervento francese •· Da questa e altre missive di Quadrio in quegli anni ~ i rendiamo conto della disposizione, non sempre ostile, con cui i repubblicani, in varie località, guardavano ai rapporti con l'Internazionale e, in pari tempo, della netta opposizione eli Quadrio, che pure aveva conosciuto Bakunin ed era stato con lui in rapporti di amicizia, ma disdegnava ogni connivenza politica con anarchici ed internazionalisti. D'altronde , le propensioni filointernazionaliste non erano solo alla base e alla periferia, ma attraverso Federico 25
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