Ma ques t 'uomo, che insisteva tanto sull'umanità universale e sui più alti ideali, capiva bene l'insopprimibile tendenza degli individui a disporre dei frutti del loro lavoro: • La terra deve essere di tutti • . scriveva sull'Emancipazione, • senonché, appunto per la ragione che la terra è di tutti, è necessario che profitti a tutti, che sia posseduta da qua lcuno in particolare •. Insomma, c iascun uomo deve possedere una piccola porzione dei beni terrestri per sentire che i beni terrestr; appartengono veramente all' umanità, a tutta l'umani tà; non solo ai ricchi e allo Stato, ma a chi la lavora. Per quanto riguarda l'atteggiamento di Quadrio rispetto alla questione dc ll 'internaziona lismo, si può is ti tuire un perfetto paragone con l'atteggiamento socia le: una equa distribuzione dci territori tra i popoli nel rispetto e ne lla giusta delimitazione dei diritti di ciascuno; associazioni dei popoli padroni ciascuno della sua terra. Anche qui, come supremo criterio, egli chiamava in causa la legge morale. Interessante è al riguardo una lettera, inviata a U~1ità e dovere, giornale genovese, da Roma il 12 agosto 1874, in cui tornava anche sulla questione del socialismo : « Fino dal 1832, il nostro santo maestro e quindi noi, discepoli .! seguaci suoi, abbiamo manifestato che cosa intendessimo per alleanza internazionale. Era pel nostro maestro ed è per noi l'alleanza tra nazioni libere cd uguali sotto la bandiera della giustizia per tutti, la quale ha nome Legge Morale· questa bandiera già l'innalzava Mazzini nella "Giovine Italia", e nel '35 raccoglieva in Svizzera gli esuli rappresentanti dei popoli che aspiravano ad esser nazioni, il tedesco, il polacco, lo scandinavo e l'italiano. In quanto al socialismo, noi nella "Giovine Italia" eravamo con Lui socialist i, perché con esso convinti che la società aveva bisogno di una profonda riforma c che meriterebbe di morire ogni moto, che non avesse per intento di dare soddisfazione a questo hisogno. Convinti nel medesimo tempo che importava anzitutto conquistar e la libertà, affinché i liberi possano d'accordo attuare le invocate riforme. Internazionalisti e socialisti eravamo noi tutti repubblicani, Mazzini e noi : e lo siamo tuttora, e se talvolta si affaccia un dubbio riguardo a l metodo, consultiamo la sua memoria e i suoi scritti, e restiamo convinti non doverci alleare mai con alcuno che non riconosca a guida del progresso la legge morale, e non 24
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