tive concrete sorgenti dal basso e dall'iniziativa di gruppo, dall'associazione già in moto e in atto. L'uomo non deve rimanere atomisticamente isolato dagli altri e attender tutto dal cambiamento dell'azione statale, deciso a maggioranza di voti; deve cominciare a cambiare il mondo nel suo piccolo, nella cerchia dell'associazione con altri uomini e, se son tempi di oppressione, cospi rando con i suoi simili : « cospirare vuoi dire aspirare, desiderare di concerto con altri •. La seminagione deve precedere e condizionare la raccolta dei voti; non si deve pretendere il successo del bene nelle elezioni e nei parlamenti uscenti dalle elezioni, senza aver prima seminato opere positive e coraggiose, che smuovano e scuotano l'ignavia degli uomini abbrutiti o is tupidi ti nella loro cristallizzata condizione spirituale, ambientale, sociale, senza aver fatto del volgo un popolo, dei pigri votanti dei coscienti cittadini. Nel voto, insomma, non è la genesi, ma l'espressione della già, viva democrazia. La democrazia è nelle opere, mediante le quali il popolo si libera dallo sfruttamento, dalla miseria e dall'ignoranza. « Il suffragio universale preso per sé e consegnato al popolo senza il battes imo dell'azione non è che uno strumento cieco, ir razionale •. P EDAGOGIA POPOLARE - CONCEZIONE RELIGIOSA Perciò egli si dedicava tanto all'azione e cospir ava cont inuamente. Ma qualche tregua, fra l'una e l'a ltra trama cospirativa, Quadrio pur se la concedeva: non per r iposarsi, bensì per attuare l'altra parte del binomio mazziniano Pensiero e azione. Anche l 'azione, priva di una spiegazione ragionata, resta cieca, irrazionale. Nel 1858, pubblicò su Pensiero e azione un catechismo popolare del Partito d'azione, in forma di domande e risposte tra un giovane popolano e un maestro. Vi è indubbiamente in ciò molto d i pedantesco, a partire dal titolo, del resto diffuso nell'ottocento anche nella terminologia della pubblicistica laica, e nella forma del dialogo, assai schematica. Il fatto è che Maurizio Quadrio, proprio per la sua concezione del rapporto con le masse, non intendeva far propaganda, ma pedagogia. Sono pagine di vera e propria pedagogia mazziniana, 14
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