Quaderni di cultura repubblicana

vero o no che esiste, che esisteva una << Italia barbara contemporanea>>? Alfredo Niceforo, illustre sociologo anch'egli sici liano, < scientificamente >> lo dimostrava; Colajanni, anche egli con robusta preparazione scientifica, lo ha smentito. Chi ha veramente ragione fra i due? Probabilmente tutti e due, e quando si passa dalle condizioni obiettive a quelle soggettive le soluzioni d iventano particolarmente difficili, f01se anche problematiche. Chi vuole conoscere le pagine terribilmente veritiere che Alfredo Niceforo ha scritte sulla << barbaria >> di alcuni strati della popolazione meridionale se le vada a leggere in biblioteca, tanto esse sono raccapriccianti, e noi preferiamo dimenticarle, soddisfatti che quelle popolazioni, quei fatti, appartengono al passato, e ad un passato remoto. I figli di quella gente possono constatare che oggi nel campo della morale pubblica e privata, individuale e collettiva, non ci sono più due Italie: ce n'è una sola. Preferiamo ritornare sull'argomento che il << medico delle anime >> Napoleone Colajanni trattò con par ticolare amore, perché non è un argomento che riguarda soltanto il passato: il << carattere >> degli Italiani. Aveva detto Carlo Cattaneo: << Se gli uomini fanno le cose, ogni miglioramento delle cose deve aver principio da un miglioramento degli uomini >>. Aurea sentenza. È questa la linea fondamentale che separa i cultori del determinismo economico e del materialismo economico dagli <<idealisti pratici >> ai quali appartiene Mazzini, che nell'esame della questione sociale non dimentica mai il << fattore morale >>, ed indica nel magico farmaco della educazione la determinante prima della redenzione integrale dell 'uomo e della società. Nel defini re il carattere degli Italiani Colajanni si rifaceva alla opinione di Leonardo Bianchi, pienamente condivisa da lui. Ed ecco le parole di tutti e due: <<Rilevava il Bianchi : " esiguo il numero di forti pensatori, di osservatori coscienziosi e di grande potenzialità induttiva, di ricercatori pazienti, di amministratori efficaci, di reggitori penetranti: invece c'è uno sciame assordante, che tumulta ed avanza, dal pensiero scialbo e scolorito, dalla coscienza incerta, mal nutrito dalla sapienza collettiva, ravvivato dalla rugiada quotidiana dell 'interesse personale... La vanità e il lucro: ecco le due grandi forze dell 'intelletto nostro"... Amarissima verità pari all'altra del miraggio dell'impiego (Co16

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