può essere raffigurata davvero come una lampada che gli uni trasmettono agli altri. 3) II patrimonio della civi ltà attraverso ai secoli e alle nazioni aumenta sempre. Gli ultimi a riceverlo si evolvono più rapidamente e più intensamente degli altri che li precedettero. 4) Tutte le nazioni pervenute al massimo della grandezza conosciuta nel loro momento storico di superiorità, decaddero più o meno rapidamente. 5) La decadenza delle nazioni s'iniziò sempre nella loro compagine e nella loro vita interna; fu morale prima di essere intellettuale ed economica». Ma quando si fa buio, chi è che rischiara la via e prepara l'avvenire del risveglio di una nazione? L'ideale. Bisogna prima avvertire la propria inferiorità, averne coscienza, attraverso la continua conoscenza delle condizioni altrui, i continui contatti internazionali con una libera circolazione degli uomini, delle idee, degli scambi commerciali, e poi coltivare la volontà del risorgere. « Ma non basta avvertire la propria inferiorità e la superiorità degli altri per risorgere; occorre la volontà di conseguire il miglioramento e di proporsi un sano ideale da perseguire; e in ciò ha piena ragione il Sergi: ,. L'avvenire delle nazioni dipende assolutamente dall'ideale, qualunque esso sia"... Guai a quelle nazioni che si propongono un ideale regressivo, o che non proporzionando i mezzi al fine da raggiungere si esauriscono in inani tentativi! ». L'ideale, dunque. L'affratellamento delle nazioni sarà pertanto agevolato dalla cooperazione degli interessi, e l'unione economica sarà la piattaforma naturale dell'unione politica. Anche questa è una anticipazione, ma è evidente la nascita di molte illusioni, congenite in tutti gli ottimisti, smentite poi dai fatti. Comunque, gli ideali r estano, anche quando le illusioni tramontano, ed essi soltanto possono non fare arrestare il cammino della civiltà umana. Il posto dell'Italia m questo continuo divenire del mondo bisogna cercarlo necessariamente nel complesso della storia internazionale, come la questione meridionale bisogna inserirla nel quadro della storia nazionale. L'Italia ha indubbiamente contratto dei debiti morali col Mezzogiorno sin dal momento in cui il Mezzogiorno è entrato a far parte dell'Italia unificata, ma anche i meridionali hanno dei doveri da compiere verso l'Italia. Avere piena coscienza di alcuni fattori della loro effettiva inferiorità e cooperare spontaneamente, volontariamente a cancellarla. t 15
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