anche agli avversari, su alcutù punti in sicuro vantaggio, omaggi di ammirazione e di rispettosa considerazione. Si irradiava in quel tempo, fra il 1890 e il 1910 pressapoco, una vivida luce di sapere dall'Italia su tutta la cult ura europea, anche con punte di primato, ed a Napoleone Colajantù spettano molte fronde di quegli allori. Come sono fatti gli Italiatù? E i n che posizione si trovavano i meridionali rispetto ai settentrionali, dal momento che la voce criminalità echeggiava con particolare r isonanza nel complesso della questione meridionale? Per rispondere esaurientemente alla domanda, sulla scorta della indagine scientifica del Colajantù, bisogna gettare uno sguardo sull'orizzonte più vasto del problema delle « razze umane>>, che egli sviscerò con minuziosa penetrazione analitica e fissò in una sintesi potente, nella sua opera capitale Latini e Anglosa.~soni, pubblicata in seconda edizione nel 1906 c0n prefazione di Giacomo Novicow. Questo libro che gli dette fama europea oggi pressoché ignorato, e che conserva nella massima parte della sua stesura una freschezza di impressiotù e di giudizi intatta, sta a testimotùare l'assoluta decadenza della sociologia italiana e della sua cultura scientifica in genere, negli ult imi sessant'antù, e per colpa di un' industria editoriale governata da una specie di istinto devastatore degli autentici valori i ntellettuali nazionali, per cui si è voluto ciecamente seppellire vive le opere una volta splendenti della saggistica sociologica italiana, ammira te senza riserve anche dagli stranieri. Basterà accennare schematicamente agli argomenti di quest'opera per afferrarne a colpo d'occhio l'interesse sempre vivo. Oggi esistono naziotù, non razze, ed è difficile contrassegnare i caratteri psichici nazionali, come bisogna accettare con estrema cautela e relativismo la distinzione fra razze superiori e razze inferiori. Nell'opera in esame sono r ipresi i temi principali di altri lavori precedenti del CoJajantù, La Sociologia criminale (1888). L'Alcoolismo (1887), Per la razza maledetta ( 188). Particolarmente suggestivi gli spunti polemici, che allo schematismo delle dimostraziotù scientifiche imprimono una attraente vivacità. Nel 1897 Guglielmo Ferrera aveva r ichiamato l'attenzione della cultura europea con la sua Europa Giovane, in cui il b rillante studioso, giuocando di paradossi, ripresentava un certo pesl3
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