Miscellanea del giorno - 1847

( 197 ) Jiani in un desiderio, ch'è quello degli Ungheresi e de'Boemi , la cacciata degli Austriaci, la nazionale indipendenza. Però il male è più serio ; nel dì della lotta , più non saremo torrente che al primo fervore estivo dissecca, ma vasto fiume che inonda. E l'An· stria per conseguenza in Italia enumera tutte le foglie che cascano; più non giovano i Torresani ed i Bolza, perchè gran parte della l>enisola è una cospirazione permanente contro Vienna, una cospirazione aperta. 1\fetternich la sente fremere in ogni luogo, ma non sa cacciarla in prigione; può leggerla su tutti i volti, ma non può chiamarla col nome di nessun individuo. Imperciò, ad ogni più lieve strepito, è tutto paura non si desti quel terribile grido che può echeggiare ad un tempo a Milano, a Praga, a Lemberg, a Presburgo, a Pest ead Agram. Quindi merita compassione se non sorride alle riforme papali, se aggrinza il viso c dimentica le soli te ipocrisie diplomatiche. Ignoriamo, riguardo a Roma , le vere intenzioni del governo piemontese. Crediamo alla voce la quale racconta il re con ogni affetto scrivesse al pontefice per animarlo nella difficile ' 'ia; lo crediamo, perchè conforme alle nuove leggi che reggono la Sardegna e il Piemonte. Nondimeno ci sbigottiva un pochino la notizia che il Conte Solaro della Margherita, ministro degli affari esteri, si fosse recato a Roma per ordine speciale della sua corte. Codesto signore, per quanto si dice , è assai famigliare alle dottrine governative di Gregorio XVI, è stretto di molta amicizia co'rugiadosi padri , e si è dimostrato finora non g~an~emente amorevole, non dirò ai desideri dell 'itahca mdipendenza, ma perfino a certi atti della .sua corte.

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