( i9t:ì ) sieduta dal Freddi era giudice e parte nello stesso processo - adoprossi a tutt'uomo per impedire l' esecuzione di questa legge. E seppe di fatto trafugare e dichiarare perduti quattro processi. In tutto codesto v'è forse nulla di stravagante e smodato? Le decretate riforme non sono forse una concessione, meglio che alle idee liberali moderne di costituzioni e d' indipendenza, a quelle divine di carità e di giustizia? Vi ha forse di più di quello che nell'anno 1831 appoggiava anche l'Austria? L'amnistia non le guadagnò, forse la liberazione di due creature, secondo il suo cuore, il buon Castagnoli e l'ottimo Baratelii? Se la corte romana volesse , abbenchè tardi , obbedire al memorandum del 1831 , non è questo in parte opera austriaca? Perchè voleva allora ? perchè adesso non vuole ? ne crede forse cessata la necessità? Il perchè de' suoi sdegni non è molto recondito. Il ministro d'Austria s'oppose alla pubblicazione dell'amnistia c al resto, che non è molto; e siccome il governo di Pio minaccia sempre nuovi miglioramenti, in sul finire d'Agosto comunicava il ministro verbalmente- forse la diplomazia comincerebbe a sentire vergogna de' suoi vergognosi atti, e niegherebbesi a deporli in carta , per non !asciarne memoria ? - al cardinale segretario di Stato le gravi inquietudini del suo governo per la Penisola , tutta quanta agitata da liberali speranze per le riforme romane. E specialmente lagnavasi d'essere stato offeso ne' suoi delicatissimi orecchi dalle grida popolari -Viva Pio IX, re d'Italia! - Nè Italia vuole un re prete; nè il re prete sospira al dominio d'Italia . Su questo proposito era ben facile al Gizzi disingannare il ministro au-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==