Galleria fotografica Nicola Chiaromonte

Nicola Chiaromonte (Rapolla, Potenza 1905 - Roma 1972) trascorre la giovinezza a Roma. Fra i suoi amici degli anni universitari vi sono Paolo Milano, Giorgio Diaz de Santillana, Dino Terra e Alberto Moravia. Interessato alla filosofia e al teatro, entra giovanissimo a far parte del cenacolo filosofico di Adriano Tilgher. I suoi primi articoli appaiono nel Mondo di Giovanni Amendola e in Conscientia di Giuseppe Gangale. Negli anni successivi, in qualità di critico cinematografico e saggista, collabora a diversi periodici fra cui L’Italia Letteraria, Oggi e Solaria. Nel 1932 durante un soggiorno a Parigi entra a far parte di Giustizia e Libertà. Nel '34, nuovamente in Francia, viene a conoscenza di essere stato individuato dalla polizia fascista come uno dei più assidui collaboratori alle pubblicazioni clandestine del movimento. Decide di non fare più rientro in patria. All’inizio del '36, insieme ad Andrea Caffi, Renzo Giua e Mario Levi, con i quali nel frattempo ha stretto un intenso sodalizio umano e intellettuale, si allontana da GL. Allo scoppio della guerra civile spagnola si precipita a Madrid prestando servizio come bombardiere nella squadriglia aerea allestita da André Malraux, di cui è buon amico. Rientrato in Francia, negli anni precedenti all’inizio della Seconda guerra mondiale, collabora con Angelo Tasca, pur senza mai avvicinarsi al Partito socialista. Nel giugno del '40 l’avanzata tedesca lo costringe a rifugiarsi a Tolosa. Una tragica fuga che provoca la morte della prima moglie, Annie Pohl, pittrice austriaca di origine ebraica, da tempo sofferente di tubercolosi. Nel '41 Chiaromonte raggiunge gli Stati Uniti, stabilendosi a New York, dove collabora con Gaetano Salvemini al giornale L’Italia libera e a diverse riviste statunitensi, fra cui politics, diretta da Dwight Macdonald. Sposatosi negli Usa con Miriam Rosenthal, nel 1948 rientra in Europa e si stabilisce nuovamente a Parigi dove lavora all’Unesco. In questo nuovo soggiorno francese riannoda la sua amicizia con Albert Camus, conosciuto a Orano in una tappa del suo viaggio verso gli Stati Uniti. Rientra definitivamente in Italia all’inizio degli anni Cinquanta, divenendo prima il critico teatrale del settimanale Il Mondo e poi dell’Espresso. Nel 1956 crea insieme a Ignazio Silone la rivista Tempo presente. Diffidente nei confronti delle trattazioni sistematiche e degli specialismi, è alla forma del saggio che Chiaromonte ha affidato la propria penetrante riflessione sul Novecento, sulla politica e la storia.

RkJQdWJsaXNoZXIy