1924-1964 : 10 giugno

che il nostro esempio a qualche cosa ha servito e che ha insegnato agli altri a difendersi. La libertà è come il pane, come l'aria. Non la si apprezza nel suo pieno valore, che il giorno in cui la si è perduta. « Non crediate che i lavoratori italiani abbiano rifuggito dalla battaglia. Essi si sono difest: tremila morti, parecchie migliaia di feriti, di abitazioni invase, incendiate. Ma essi non sapevano. E voi potete giovarvi della nostra esperienza. ·« Continuate a difendervi, non dicendo cose che non si fanno, ma facendo cose che non si dicono (lunghi applausi). « Difendete la vostra libertà con tutta la vostra energia. Marciate con la più grande speranza per il socialismo. Fate dei pr~gressi. E' il miglior modo di aiutarci. Se la democrazia dell'Europa progredisce, anche noi progrediremo. « Il nostro proletariato conserva nel cuore tutto il suo affetto al nostro ideale. Il proletariato italiano non sarà più domani il proletariato entusiasta, ma sarà al vostro fianco più solido, più puro sulla via della libertà e del socialismo ». (Una lunga ovazione saluta la perorazione del delegato italiano).' 1 Era stato detto che a Bruxelles· Matteotti avesse enunciato il presentimento, ritornando in Italia, di esse~e soppresso. Comunicandoci i! testo del discorso e le poche altre notizie, il compagno Max Tougouchi, bibliotecario dell'Istituto « Emile Vandervelde » (19 gennaio 1956), aggiunge: Nel resoconto del congresso « la frase in cui egli parlava della sua fine non c'è. Nella stampa fu riprodotta la stessa versione. Secondo alcune testimonianze, egli avrebbe parlato davanti alla Jeune Garde Socialiste su « La libertà ». Sfortunatamente, non ho scoperto alcuna traccia di questa dichiarazione sulla stampa ». Sempre a proposito di presentimenti, raccontò Piero Gobetti ( « La rivoluzione liberale » del 1 ° luglio 1924) che qualche tempo prima, a Torino, un antifascista profugo dal Veneto aveva chiesto a Matteotti: « Non ti aspetti una spedizione punitiva da qualche Farinacci? »; e che Matteotti aveva risposto cosl: « Se devo subire ancora una volta delle violenze, saranno i sicari degli agrari del Polesine, o la banda romana della Presidenza ». Si verificò la seconda ipotesi! Dal volume di A. Schiavi. « La vita e l'opera di G. Matteotti». - 16 - BibliotecaGino Bianco

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