Volontà - anno XX - n.12 - dicembre 1967
maggio alla legge che \'ieta « la divulga:l!onc di mezzi rivolti ad impedire la procreazione», si concenira sul foglieuo iilustrativo inserito in ciascun flac– conc. Leggendo questo foglietto, le pazienti apprendono che le pillole contenu– te nella scatola sono efficaci per !a cura delle « dismenorree essenziali», delle « mcnometrorragie funzionali», delle « ipomenorree » e di un'altra lunga serie di indecifrabili disturbi femminili. L'unica indicazione terapeutica che ci do– vrebbe essere, la pili semplice, non c'è, ma le acquirenti stanno volentieri al gioco, gioco a « nascondino,. tra legislatori, industriali farmaceutici e con– sumairici ». Ma il risultato gencrnle, cioè quello della grande maggioranza dei casi, di tanta ottusità religiosa che impregna la cultlira e l'educazione popolare fino al misoneismo, è che « la popolazione itaìiana attua efficacemente il controllo delle nascite e da parecchi anni (il suo tasso di natalità è infalti l'ra i più bas– si del mondo) ricurrendo a pratiche anticoncezionali primitive ed in forma massiccia al cruento abono » - come scrive A. Buzzatti - Traverso. Ndl'eslate del 1966. in seguito alla scoperta di un ginecologo milanese che da un anno praticava quasi esclusivamente degli aborLi. ci fu chi, lacerando il velo dell'ipocrisia, dichiarò pubblicamente che non si trnttava affatto di un caso eccezionale, come si voleva far credere, dal momento che il numero degli abortì clandestini sfiora annualmente, in Itali~. la paurosa cifra di I milione (e non si tratta che rarnmcnte di clinich~ di lusso, poichè ogm anno 15 donne su mille ne muoiono). Lo stesso anno 1966, la benemerita editrice palermitan:'I « Libri Siciliani» diretta dal laborioso P. Marchese, pubblicava uno studio del Or. Vincenzo Bor– ruso di Partinico che nwtteva l'opinione pubblica dinanzi a<l un'amara realtà. rn Sicilia, per circa 100.000 nascite 3nnuc si contanno 50.000 aborti procu– rati : questa la conclusione dei Dr. Borruso, il quale scrive che « l'aborto con– tinua ad essere considerato un mezzo di limitazione delle nascite non più im– morale e condannabile di qualsiasi altro mezzo (ed è uno dei mezzi più dif– fusi) J. L'autore cita alcuni casi limite, come quello di una donna 48cnne che ha avuto 21 aborti e di un'altra di 32 anni con 11; la media del campione esa– minato, che presenta già una percentuale di aborti apertamente ammessi su pcrio,·i al 50%,, è di 3 aborti ogni donna. « Ma d'altro canto, a che cosa devono far ricorso quelle donne che non possono avere figli perchè sarebbe difficil.:! mantenerli, tirarli su come si con– viene al giorno d'oggi? Tanto più che le donne che hanno conoscenza delle pratiche anticoncezionali si contano sulle dita? In queste domande c'è tutto il dramma professionale dei medici. Quando una donna ricorre al medico, per· chè teme di es~erc incinta è in preda al panico. Disposta a far tutto, a sotto– porsi a qualsiasi sacrificio, a raccoglicrt;>: « di porta in porta» il danaro per ricorrere alle cure di un fabbricato,-e d'angeli, come i francesi chiamano gli abortitori dì professione» - cosi si esprime il giornalisra Calaciura nel suo resoconto sul dibattito che, in seguito alla òitfusione del libro del Dr. Borruso, ha avuto luogo al Municipio di Partinico nel maggio 1966. 694
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