Volontà - anno XX - n.12 - dicembre 1967

zione indiana, la seconda del mondo dopo la Cina, aumenta di 13 milioni): co– sì quello della donna che ritornava, dopo il parto. presso la sua famiglia nel villaggio natale, (identica modificazione dei costumi nei Caraibi dove le vedove non potevano rimantarsi). Per cui, I.e autorità sanitarie indiane, dopo l'offerta in regalo di una radio transitsor al marito, con prole, che accetterà di farsi sterilizzare, offre ora una riduzione di pena ai condannati che accet– teranno la stessa operazione. Si sta studiando pure la possibilità dj ritardare, attraverso un'apposita educazione, l'età matrimoniale che è attualmente par– ticolarmente bassa. Nel Pakistan, un identico programma di limitazione delle nascite è stato fissato nel 1960 ed il suo bilancio annuale rappresenta 1'8°/"del bilancio sani– tario totale La Corea del Sud ha dato pure la priorità, nel suo bilancio, alla pianiu– cazione familiare, che riceve delle somme quattro volte superiori a quelle dell'India e del Pakistan. In ognuno dei 180 centri sanitari del paese, '.re impiegate (infermiere o ostetriche) si occupano esclusivamente di controllo delle nascite, aiutate nella loro azione da 1.400 assistenti di villaggio. In Giappone, in seguito alle misure prese nel IO.mo secolo contro gli abor– ti 2 gli infanticidi praticati, soprattutto nelle famiglie contadine, sistematica– mente a partire dal terzo figlio, nei casi di nascite gemelle e ad ogni carestia. la popolazione aumentò in modo considerevole e ciò si identificò con la po– tenza militare del paese (anche l'emigrazione fu proibita). Fino al 1949 le madri con prole ricorsero perciò massimamente all'aborto clandestino. Dal 1949 in poi, dietro l'influenza della grave situazione economica del dopoguerra, una legge previde una politica di pianificazione familiare cd ammise. oltre alla libera vendita dei prodoui anticoncezionali nelle farmacie, la sterilizza– zione e l'aborto provocato per ragioni non solo eugcniche, ma di salute e di economia. Così, nel 1955, su 20.850 sterilizzazioni, 20.500 furono effettuate per proteggere la madre e gli aborli effettuati per la stessa ragione furono 1.170.000 cioè il 67,5% delle nascile E' certo che gli aborti furono il più grande freno alla natalità giapponese e compensarono anche le gravidanze involoniarie do– vute alla mancanza di pratica nell'impiego dei mezzi anticoncezionali (il 28% della popolazione cittadina ed il 17,5°11di quella dei villaggi esercitava, già nel 1952, il controllo delle nascite). Attualmen1e, sebbene la situazione economica sia migliore, il Giappone registra annualmente 900.000 aborti legali contro 1.650.000 nascite. In TunJsia, un progr.1mma pratico di controllo delle nascite esiste solo <lai 1964. In Marocco la vendita degli anticoncezionali è libera. In Turchia, una legge contraria ai mezzi ed alla propagdnda anticoncezionale è stata abolita nel 1964 ed un programma adeguato di controllo è entrato in vigore l'anno dopo. Nei paesi arabi del Medio Oriente, e particolarmente in Egitto, si sta assistendo ad un radicale cambiamento di mentalità, anche se l'uomo non assume ancora le sue responsabilità; infr,tti, la donna prolifica (ancora fre– quenti sono le famiglie con 12-15 figli) può essere una ragione cli divorzio e 689

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