Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967

pre lo s1esso ultrarivoluzionario (convin– to che !a propria sorella nubile sia an– cora ,,ergine a quasi quarant'anni) rischia· re un colpo apoplettico all'apprendere che il presunto giglio è incinta. Abbiamo la vestale pidocchiosa che, in– combendo la « minaccia » del ragioniere socialista aSSt!lato di più elevata posizio– ne sociale, comincia in piena noue l'in– ventario dei propli beni « minacciati », non trascurando neppure la raccolta delle annate dc « li Viuorioso • .. Questi momenti de • La Cina è vicina» scelti a caso non sono evidentemente che l'espressione sarcastica di una profonda critica sociale picnamcr.te cosciente della necessità di una distruzione totale delle strutture e sovrastrutture sulle quali si regge un mondo grottesco. E uno dei mas· simi meriti artistici di Bellocchio è quello di aver mantenuto immutato il carattere della suddetla espressione dal primo al– l'ultimo fotogramma creando un autenti– co capolavoro di unità stilistica. Con • I pugni in tasca » Bellocchio ha iniziato la sua opera dissacratoria col– pendo con linguaggio corrosh,o (anche se talvolta un po' troppo naturalistico) la famiglia borghese. C'è stato qualche ov– vio dissenso, ma il coro osannante è sta– ·.o vastissimo. Ne « La Cina è vicina • il linguaggio si è raffinato pur mantenendosi caustico, la dissacrazione dei valori sociali borghesi è continuata, ma si è estesa troppo: ha raggiunto i « progressisti ,. nei loro ap– procci, nei loro intimi e meno intimi con– nubi con le strutture e sovrastrutture bor– ghesi. E' svanito così il coro degli osanna ed è rimasto un grande regista, solo col suo impeg;io rivoluzionario-artistico. 666 « IL PADREDI FAMIGLIA» Basta col presentare il matrimonio co– me la tomba delle più elevate aspirazioni maschili osteggiate dalla presenza reazio– naria della donna: quest'ultima può costi– tuire, a! contrario, il sostegno indispensa– bile alle più nobili aspirazioni del com– pagno. Questo, più o meno, l'assunto del– l'ultimo film di Nanni Loy. • Il padre di famiglia,. racconta la sto– ria di due studenti d'architettura che si conoscono durante uno scontro fra mo– narchici e repubblicam all'indomani del referendum istituzionale. Lei è monarchica, lui socialisla, ma, col passare del tempo (i due ben presto si sposano), la donna assimilerà perfetta– mente le idee progressiste del marito e quando questi, esausto per gli oneri fami– gliari determinati dalla nascita di ben· quattro figli (unica concessione alle an· tiche idee retrive della moglie), manife– sterà l'idea d'abbandonare il suo impegno civile (la lotta contro i crimini urbani– stici della speculazione edilizia) per con– seguire un maggior benessere economico, sa1·à la moglie a salvarlo dall'avvilimento dicendogli di non esser disposta a seguir– lo sulla nuova strada. Innanzitutto vi è da rilevare la posizio– ne patricentrica del regista: la donna vie– ne esaltata non come individualità, ma come strumento per una miglior realizza– zione dell'uomo. Jn secondo luogo c'è da rile\•are che, anche se oggi qualcosa sta cambiando gra· zie ad un sempre maggiore inserimento della donna nella vita pubblica che favo– risce il suo ampliarsi di vedute, il perso– naggio femminile del film in questione è avveniristico e comunque non certamente rappresentativo di una realtà odierna.

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