Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967

,·amenti! la dissoluzione completa di tutti i governi» (659-660). Infatti «appare de– siderabile che le decisioni più importanti delle rappresentanze ::.iano sottoposte all'approvazione od al rigetto delle regioni rappresentate; e ciò per effetto della stesse ragioni per le quali ci auguriamo che di qui a poco temp0 le decisioni pre– se dalle regioni entrino in vigore soltanto in quelle che vi avranno acconsenti• !O• (660). 2) .• Tale sistema avrebbe come prima conseguenza quella di abbreviare di molto il contenuto della costituzione. Ci si accorgerebbe presto come non sia possibile ottenere il libero consenso cli un gran numero di regioni ad un codice voluminoso; tutta la costituzione potrebbe consistere in una semplice dichiarazio– nt>in merito alla divisione del paese in regioni con egual numero di abitanti ed jp merito alle epoche elettorali per l'assemblea nazionale; si potrebbe pure fare 1 meno di quest'ultima» (660-661). Seconda conseguenza: si riconoscerebbe presto che il fatto di sottoparre delle leggi senza portata generale all'esame delle regioni costituirebbe un'inutile com. plicazionc; ragione per cui si lascerebbe alle regioni stesse la cura di legiferare su molte questioni. cCosicchè l'impero di ieri con la sua legislazione unificata verrebbe ben presto a trasformarsi in un:1 federazione di piccole comunità le quali potrebbero sempre agire in comune a mezzo di congressi, funzionanti come una specie di consiglio degli anfizioni, per risolvere delle questioni straordinarie» (661 ·662). Una terza conseguenza consisterebbe nella scomparsa graduale della legisla– zione. •Un'assemhlea numerosa venuta dalle varie parti di un vasto impero e unica legislatrice di questo, concepisce subito in modo esagerato il numero delle l<'ggi necessarie. Una grande cillà accumulerà facilmente regolamenti su regola– menti sotto l'impulso di una gelosia mercantile, ed accorderà franchigie ed im– munità. Gli abitanti di un piccolo comune che conducono ancora una vita sem– plice e naturale, concepirebbero ben presto che è inutile st::ibilire delle leggi na– turali, essendo assai preferibile giudicnre le questioni che possono presentarsi se– condo il carattere proprifl delle stl!sse, onzichè in base a norme stabilite in antici– po cd in modo permanente» (662). Quarta conseguenza di un tale sistema: esso faciliterebbe b scomparsa della proprietà. «Ogni livellamento di rango e di posizione favorisce al più allo grado un corrispondente livellamento della lortuna» (888). Ne avvcrebbc che non soltan– to le classi inferiori della società, ma anche le altre classi si renderebbero con- 10 dell'ingiustizia della ripartizione attuale della proprietà (888·889) .i ricchi ed i grandi non arrelreranno in nessuno modo dinanzi alla prospettiva della felicità universale, purchè essa sia loro dimostrata con la massima chiarezza e con tutta la for-1.adella suggestione» (882-883). Però se anche essi dovessero, i:er deprecata ipotesi, ostinarsi a preoccuparsi soltanto delle proprie rendite e dei loro piaceri, nuscircbbe facile dimostrare loro che non si può resistere alla verità, che è pe– ricoloso rimanere esposi i all'odio del popolo e che infine coi risponderebbe al loro stesso interesse accondiscendere ?.Imeno a qualche concessione» (883-884). 660

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