Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967

che passino molti anni prima di poter in1rap1·enderc la realizzazione della sua doL– trina. Mo;grado lutto la prudenza ch'egli spiegherà, non è escluso che la massa tumultante non abbia a soverchiare la marcia tranquilla e sicura della ragione; in tal caso, egli non condannerà la rivoluzione che si svolgerà qualche anno pri• ma dell'epoca designata dalla ragione. Se però egli si attiene ad una prudenza as· soluta, egli riuscirà aci impedire alquanti tentativi prematuri ed a prolungare per molto tempo la calma e l'ordine pubblico» (204). «Ciè ncn significa affatto, come si sarebbe tentati di crederlo, che la lrasfor– rnaz!one <l':lla nostra società non potrà avvenire che in epoche ancora molto re– mote. La 11atura umana è così fatta che dei cambiamenti profondi vi si produco· no imprC\'\'isamentc e che delle grandi scoperte si fanno come per caso quando meno si ,.spettano. Se io coltivo la mente di un giovanelto, se tento di influenwre quella di un uomo maturo, per lungo tempo i risultati dei miei sforzi sembrcran. no a~sai problematici; ma essi si manifesteranno all'improvviso, quando meno me lo aspetto. Il regno della verità si avvicina insensibilmente a piccoli passi. La semente d.?!b verità può germogliare ancora quando la si credeva perduta da lungo temr'')» (223). «I! vern filantropo, che proclama la verità senza debolezze e c-he lotta cGntro ogni ostacolo che si oppone alla sua marcia, può attendere con cuore sereno un risultato prossimo e favorevole» (225). Quando questa convinzione che il bene di tutti esige una trasformazione dei nostri istituti avrà penetrato ogni dove, il diritto, lo Stato e la proprietà spari• ranno da sè stessi ed avrà principio un'éra nuova. «E' difficile rappreser.tarsi con un atto la trasformazione tanto necessaria; sarà piuttosto l'opera di un'illuminazione generale delle coscienze. Gli uomini si renderanno C0!lt0 della k-r-o situazione e le catene svaniranno come dei fant::1smi. Al momento in cui noi r"~nderemo questa decisione, noi non avn.:mo hisogno di trarre la spaJa e nem!11"'no di muoverci. Gli avversari si sentiranno troppo de– boli per resistere al sen ;n,"!nto generale dell'umanità» (222·223). In che rr.odo potrb. .,,venire la trasformazione delle nostre islituzioni? 1) «Quando la Convenzione entrò in azione in Francia, secondo l'opinione ge· ncralmente diffusa, si ;-iteneva ch'essa dovesse soltanto elaborare un progetto di costituzione il qi.iale non avrebbe avuto forza di legge se non dopo essere stato sottoposto a1le va1·ie regioni» (657-658). «Tale idea ci suggerisce allora il postulato di sottoporre ull'esame delle regioni non soltanto le costituzioni, ma tutte le leggi senza eccezioni. Se d'altronde il consenso da parte di una regione, necessario per la promulgazione di una data legge, non si risolve in un mera formalità, la di– scussione di questa legge non dev'essere limitata in alcun modo. Certo non si può prevede.-e di poter ottenere dei risultati definitivi seguendo un tale metodo. Al– cune regior"!i non saranno soddisfalle di un dato articolo e quando quest'ultimo sarà stato modificalo secondo le esigenze di queste regioni, la legge non rispon– dc1·à forse più alle esigen,...:!di altre regioni» (658-659). «Cosicchè l'idea del consenso necessario delle regioni produrrebbe progressi- 659

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