Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967
Ma. 111w~ta nul1)ril:l elci preti e dei rrnti {vale a dire. dcll:1 tlass{· la più crudele-. la più y•iolLa da op:ni lc!,!allH.'~ocialc. ma la pili c·odarda :id un l<'mpo). <1uale influenza avrebbE." ella 1)er se stessa. qual h·rrorc potrebbe ella i11fo11dc•rc nei popoli. se il tiranno non la assislcssc· <' munisse <·olla prnpria ~ua forza effettiva'? Ora. una forza d1c sostiene un tribunale ingiusto e tirannic•o. 11011 è cerl:1me11lc nl• µ-iu:--ta. né- lf'git1ima: dove :dliµ:na l'in– quisizione. alli~na indubitamente la lirannia: dove ci i· l'Hllolic·i..,mo. vi i· o vi p11ù essere ad ogni istante l'im1ui:,;izione: non :a:ipuù dunqu,• C"ssere a 1111 t('mpo :stesso un popolo eattolico veranwntc. e un popolo lilwro . .1.\la. c·hc dirò io poi della CONFESSIONE? Trala:a:c·io il dirne ciò chl' a tutti i.· hen noto: che la <·crtezza clel 1)erdo110 ili oirni ◄111alu11que iniquitit col solo conrcssarla. riesce• assai piÌl di sprone che di freno :ii de. litti: t• tante altre c·osc tral:iscio. ('IH." dall'uso o abuso di un t;d sacrnnwnto manirC'~tam<'nlf> ogni giorno deriv:1110. lo mi ri;;tringo a dire soltanto. che un popolo che confessa le .:.uc O!)Cr<'. parole. e pensieri ad un uomo. crc– tlcndo di ri,•clarli pc,· un lai mezzo a Dio: un popolo. c.·lw frn µ:li altri pCc• <·ati t-'uoi i.· co:-trelto a conFc:;~arc come uno dei ma~giori. oµ:ni nwnomo de. sidcrio di scuotere ringiu~to µ:ioco della tirannide. e di por!'i nella natu. ral{• ma di.;;,crcta libertà. un tnl popolo non può esser libero. né nwrita d·c:sscrln. I.a dottrina del PUHGATOHIO. c·agion<" atl un tempo ed cff<"IIOdc(. la confc!'>~ionc. <·onlribuisee 11011 !lO<·o altrcsì ad ir1"ilire. impovcrirf' . ._~ quindi a rendere schiavi i cattolici popoli. Per redimer(' ila c•odesta pen,, i loro padri cd avi. colla speranza di esserne poi retlenli cl.ii loro figli e nipoti: dt111110Coi.loro ai preli 11011 ::olame-nl<' il loro superfluo. ma andw talvolta il loro neccss:.1rio. Quindi la sterminata ricclwzza dei 1•reti: e (lalla loro ricchczz.:1. la loro t·onnivt•nza rol tiranno: e da 11ucslt1 doppia conp:iura. la do1)pia univcrs:tl serviti,. Onde. di povC'ro che suol essert• in op:ni quah11H1ue µ:overno il popolo. fallo 1.wvcrissimo 11er quC":--tomezzo di 11iì1nC'lla lirannidc cattolicn. C!,!li vi dt·e rimanere in lal modo avvilito. che 11011 pc11~cr:'1 11(· anlirii mai lcnlarf' di farsi libero. I saccrcloli alrincon. lro. di 1►0\'Cri (benché 11011 rnc111ii<'i.t·hC"esser clovr·cbbcro). folti per mez. zo cli <·odcslo lor purgatorio rit·chissimi. e quindi moltiplicali e sup<'1·hi. sono l"C'llllJrc in ogni governo indinati. anzi sforzali da qucsle loro illc. µ:illim(• slcrminale ricchezze. a rnllt•l,!.trsi c·on gli oµpressori del po1•olo. e a divC'nirc e:a:sistessi oppressori per conservarle. Dalla indissolubilòti, del J\1 ITHl\'IOXIO FATTOSI SICH \MENTO, ne risultano 1.:1lpabilmente qlwi 1a111i 11oli1ici mali. c:hc o~ni / .dorno ve– diamo ncllf' noslrc tirannidi: ca ti ivi mariti. pegµ;iori mogli. 11011 buoni padri. e 11c:a:simifigli: e ciù tutto. Jlf'rChé- quella sforzala indissolubilitù 11011 ristrin~c i lel,!ami domestici: ma bensì. col perpcllrnrli iìCnz:1 aclclol. cirli. interamente li corronqw, (' disi-oh 1 c. E finalmente poi. siccome dalrcsscrc i popoli cattolic·i ioforzalnmcn. te perpetui conjugi, 11011 sop;lion l'S8Cr C1'lsifra loro ni- mariti veri. 11(· mo- 639
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