Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967
µrogctto e le strutture della sua rcla• ziune sorgettiva a questo mondo, strnt· ture che significano il progetlo in rife– rimento al mondo. Modelli di progetto c.· cli strutture sono proposti al soggetto d,1.I mondo socio-culturale, ma è sem· prc il soggetto che, in ultima analisi, li assume p1Jsitivamente o negativa• mente, manifestando così la sua libertà. La psicanalisi esistenziale, come l'ana· lisi sincronica, mette in evidenza la li– bertà come creatrice dell'essere. Ci si può chiedere se questo rampollare del. la libertà nel corso della nostra analisi corrisponda ad una realtà o non sia un ar;ificio generato dal metodo impiega– to, come pensano i neopositivisti ,;;1ru11uralisti (13). Solo la verifica cm· pirica può troncare questa disputa. O– ra. la verifica empirica, nel campo della psicologia scientifica, sperimentale o clinica, dà ragione agli esistenzialisti. Rogcrs (17) rileva che i risultati della ps:coterapia sono interpretabili solo con una soluzione dialettica della con– traddizione fra determinismo e liber– tà. E' la coerenza interna del discorso scientifico che impone una descrizione determinista, ma gli individui impe· gnati nel dialogo psicoterapico percepi· scono la ristrutturazione del paziente come un atto libero condizionato dalla situazione terapeutica {possibile sola– mente in questa situazione). Lo studio dei fratelli omozigoti (o •veri gemelli•) mostra delle differenze fra le persona– lità dei gemelli allorchè eredità cd am· bicn1e sono identici. Se tutti i fallori Leggete e fate leggere determinanti sono identici, come con– cepire la possibilità di differenze in u– na teoria determinista? E' e,•identemen te assurdo, per cui si deve logicamente concludere che la teoria determinista è falsa e che la teoria della libertà. che rc!"ldeconto di questo fatto, è probabil– mente giusta. Il paragone delle somi· glianze e delle dissomiglittnzc fra i ge· mclii omozigoti permette di valutare ciò che spetta all'autodeterminazione del sogge110 e ciò che spella ai condi– ,-ionamcnli, e forse, un giorno, aiuterà a mettere a punto dei metodi propri e ad aumentare la parte di autodeter– minazione, ciò che è, per il momento, proprio finzione pedagogica. GERARD GILLES BIBLIOGRAFIA I) SARTRE: S1. Cenci comédlcn el martyr. 2) SARTRE:Crlllque de la ralson dialectlque. ]) M KLEIN: Enals de p1ychimalyse. 4) Sl;lìZ: La I anntt de la vie de l'cnran1. S) FREUD: lnlroductlon à la p1ychanalyse. 6) PIAGET: Tou1e son ocuvre. 7) WALLON: L"é,·olullon p.1ychol~lquc de l'en– fanl. 8) DE SAUSSURE: Cours dc llngubllquc gé- nérdle (Rc,,uc langagc n. 4), 9) MUCCHIELLI: Lu 1>er,onull1.! de l'c11fa111. IO) JUNG: 1\1;1 vlc. 11) MARX· E<lilion <le M. RUBEL. coli. La Pleiade. 12, Il e 14) LEVI-STRAUSS: Lu pc11sée sau,•age, le cru cl le cult, du miei au cendres. 15) l)E SAUSSURE: Cours dc llnguhtique gt<– nérale. 16) KORZIBSKI: Scicnce and sanlly. 17) ROGERS-KINGET: l'1ycholhéraple et rela- 11ons humalne. volontà 635
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