Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967
giche, nevrotiche, nel peggiore dei ca– si, senza pretendere che, ciò, sia la sola origine delle deviazioni sessuali né del– le nevrosi). li divenire sessuale viene proposto al bambino da parte degli a– dulti, dai loro discorsi e dal loro e– sempio. Dipende dunque dalla maniera in cui questi vivono la loro propria sessualità. Questo problema evidentemente non è separato dall'insieme dell'esistenza del soggetto. Non è che una complessi– tà nuova cd il progetto sessuale si in– tegra senza discontinuità nell'insieme dei progetti dell'essere, non essendo che una struttura particolare di rela– zione ad altri. E' solamente più tardi, quando comparirà il desiderio genita– le, che egli si rivelerà con scalpore nel– la sua spcci fici tà Ancora, il bambino ha tutte le possi· bilità di edificare strulture affette da contraddizioni interne. Infatti, egli in· venterà soluzioni a problemi affettivi posti da una situazione piena di con· traddizioni percepite da lui con il suo animo infantile, e queste scelte deter– mineranno comportamenti in situa· zioni adulte. Inoltre, avrà, nello stesso tempo determinato un comportamento futuro (che conoscerà solo più tardi) il cui senso sarà stato modificato dalla sua ulteriore storia cd avrà progctlato di essere conforme al modello che il suo gruppo sociale gli avrà proposto. Egli avrà registrato tabù e regole. Se il comportamento, il quale deriva da questi progetti di bambino che si rea– lizzano in una situazione di adulto, è in contraddizione con questi tabù e que– ste regole, egli vivrà un conflitto tra lr sue aspirazioni contraddittorie. Op– pure troverà una soluzione alla con· traddizione, ossia, non potendola riso!- vere, vivi à una nevrosi, essendo la ne– vrosi, come ha dello Jung «un disac– cordo esistenziale» (10). L'acquisizione della coscienza rifles– siva, verso l'età dei sette anni (l'età della ragione, dice il linguaggio popola– re). dipende dai processi psico-fisiolo· gici il cui studio dettagliato esce dal quadro di questo articolo. Noi rinvia– mo il lettore che s'interessa dell'argo· mento alle opere di Piaget (6). Questa soprastruttura, sviluppata sul– le strutture di base della coscienza per– cel.tivo-affettivo-comportamcntale, per– mei te il decentramento del soggetto. Questo diviene capace di esaminare il mondo, non solamente come presenza immediata a sè e significato per sè, ma come sistema di relazioni fra gli oggetti del mondo, relazioni indipen– denti dal soggetto. L'istituzione di un sistema di relazioni obbiettive compor– ta un processo di astrazione, non es– sendo gli oggetti considerati come «da– to-concreto-immediato», ma descritti come sistema di relazione di dati a– stratti. Ii soggetto potrà allora prender– si come oggetto del mondo, oggettivan. dosi davanti alla :-ua propria coscienza. C0n questa possibilità di oggettivazio– ne cli sè, appare quindi la possibilità di auto-critica. Io posso mettere me stes– so in questione, cercare il senso ogget– tivo dei miei atti in rapporto ad un si– stema di informazione razionale. Que– sto pensiero razionale ,oggettivo, con· formcmcnte alle leggi scoperte da Jac– ~on (una struttura di apparizione più recenle e superiore controlla le strut– ture più vecchie sottostanti) controllc· rà le strutture effettìve sulle quali es– sa è costruita, con dei meccanismi di inìbizi0ne e di attivazione. Ma le strut– ture ;:iffettive continueranno ad agire 631
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