Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967
per esempio la pulizia, le abiludini :ili– mentari, gli orari per dormire e per al- zarsi, ccc. Freud ha soprattutto dato delle ana– lisi del problema della pulizia in rela– zione con l'erotismo anale. Ciò è dovu– to al materiale studiato, i maniaci, nei quali questi fenomeni sono in primo piano, e alla decisione presa da Freud di trascurare ciò che esce dal quadro del suo dualismo istintuale. Infa11i, si potrebbe estendere questo studio a molte dimensioni dell'esistenza. Rile– viamo solamente la struttura generale di relazione enucleata da Freud. l ge– ni1ori creano situazioni tali che il bambino viene obbligato ad adottare un certo comportamento (esempio: cs– ~erc puli10, mangiare ciò che gli si serve). fallo per cui sarà privato del– l'affe110 che attende dai suoi genitori. Simili ~ituazioni sono contraddiuorie perchè gli si chiede di rinunzia,·e in o– gni modo ad una soddisfazione. TIbam– bino deve trovare un mezzo per uscir– ne ritraendo dall'esito il massimo di soddisfazione. Egli dovrà obbligatoria· mente manifestarsi come libero sotto condizione. La situazione condiziona la soluzione del problema. Tn effetti, il numero di soluzioni di un dato problc· ma non è mai illimitato. La posizione del problema determina un insieme di condotte possibili. Per scoprire, Ira le condotte possibili, quella che gli con– viene nda11are, il soggetto deve decide_ 1-c- quale determinerà per lui la mini· ma frustrazione. Ora, ciò, può decider– lo solo lui. Dc,,e inventare una gerar– i.:hia di :,odisfazioni e di frustrazioni, tanto reali che fantastiche. Con questa scelta fondamentale, si manifesta co– me libero. Questa scelta fatta dctermi· nerà delle condotte che si esprimeran- no in stili particolari secondo le abi– tudini comp,Jl'lamcntali anteriormente acquisite, secondo ciò che gli è conve– nuto di chiamare il carattere del bam– bino che obbedisce a determinismi ge– netici ed è innato, come dimostra la psicologia sperimentale (9). Questa descrizione è evidentemente semplifi– catrice. La scelta non si fa istantanea_ mente in una situazione precisamente stabilita. Molte esperienze si succedono nel tempo ed il sogge110 adatta pro– gressivamente le sue condotte in fun· zinne delle reazioni dell'ambiente e del significato che egli decide di dare loro. Simmetricamente alle situazioni di apprendistato, il bambino incontra del– le situazioni in cui egli deve agire sulle condotle del suo ambiente per ottene– re da questo delle soddisfazioni. Egli inventerà delle condotte che mirano a provocare il comporiamento desidera· 10 presso i suoi genitori cd a,•rà ten– denza a ritenere quelle che hanno avuto buon esito, cioè quelle che gli rendono il massimo di benefici ed il minimo di frustrazioni. Così. ad ogni genere di situazione, egli farà corrispondere un tipo di risposta. 1 due lipi di situa– zione qui sopra enunciati non sono neL la realtà scpa.-ati. Sottomettersi all'ap. prcndistato sarà un mezzo di ricerca di benefici; rifiutarsi sarà un mezzo di aggressione o di pressione l genitori reagiranno secondo il loro proprio si– stema di valori alle condotle del bam· bino. Così, la relazione bambino-geni– tori evolverà in un modo dialettico fin– chè sarà trovata una soluzione: l'ado– zione, per il bambino, di un modo di relalionc con l'adulto che condizio– ner.:i. la sua evoluzione futura. Mentre. durante i! primo anno di 111- 629
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