Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

dell'umanità dal solo incremento e– conomico. Non siamo hegeliani, ma è d'uopo riconoscere che il materialismo sto– rico marxistico è in una posizione speculativa e morale di rango infe– riore all'idealismo assoluto hegclia– no, poichè in questo si ha la visione cruna strumentalità capace d'accor– dare moralità. religiosità. politica ed economia, mentre in quello è solo al fauorc economico ch'è affidato il compito dellrt storia. Non ci sfugge affatto l'importanza di quest'ultimo. ma rammentiamoci che non si vive di so'o pane. Infatti. l'uomo non è unicamente un essere che 1nangia, beve e soddisfa i suoi bisogni mate– riali. ma è pure un missionario: lo dicono tutti i grandi moralisti e ri– formatori religiosi, ma va pure tenu– to presente che anche Bakunin. Ca– fìcro. Kropotkin. non insegnavano qualche co:sa di diverso. indipenden– temente dai metodi pratici usati. E' nella consuetudine umana, come ripetiamo. che il partito politico fini– sca per diventare fazione, anche se non siamo più ai tempi di Corso Do– nati e di Vieri de' Cerchi. e poichè ci sembra che si sia ovunque politi– camente incamminati per questo brutto sentiero. così sarebbe d\iopo affrettarsi. affinchè il male non di– \·enga irreparabile. A questo riguar– do. l'insegnamento del Mazzini. af– fiancato a quello dell'anarchismo, in genere. dovrebbe essere sempre pre– sente al nostro spirito, insegnamento che potremmo definire come attinen– te al massimo grado alla philosophia perennis. Si fa presto a dire che la storia giustifica i cambiamenti che inter– \'engono nelle cose umane. in quan• to il fallo. come tale, s'impone già nella storia medesima. E' soprattutto comodo il dire così. ma si dimentica troppo facilmente che la comodità è anche. sotto non pochi aspetti. stret– tamente alleata alla pigrizia, alras– SPnza di sacrificio, mentre per il con– seguimento d\111 vero progresso il sa– nifìcio ha v~dore massimo. E' a:tresì necessario che il parlito non sia tenuto dail'individuo come un comodo appoggio. in vista cruna protezione rispetto alla scarsa parte– cipazione ad un lavoro cli qualsiasi ~-pe:::ie. per un 'incapacità che si a– nebbe la pretesa cli veder compen– sala come se non fosse tale. Eppure è ciò che avviene a causa d'tm rnalin• tese. sindacalismo. che certamente non riscuoterebbe l'approvazione eia parte del fondatore cli esso. Si:' risu– scitasse per un momento Sorel scon– fes~erebbe probabilmente le ,·arie or– ganizzazioni sindacali italiane. che sono a servizio di partiti politici. Al materialismo storico e dialettico non sfugge tuttavia la nozione che non si può nè si deve far ~iuocare il l'empo e lo spazio a seconda dei de– siderata di alcuni interessati col far credere ad una coincidenza di que– sti con un ambiente a favore della generalità. dimenticando così che rambiente non si può machia,·cllica– menle creare a piacere. Concludiamo, insomma. che l'uti• lità del partito (utilitl\, comunque. sempre contingente) non donebbe in alcun caso essere sostituita dalla SUJJina olibedienrn ai dirigenti del pa.rlito stesso. PerchÈ' la storia deve continuare ad essere per noi priva d'insegnamento? REMO Fl:.DI 603

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