Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967
minata a1·ea geografica, nei confini di un determinato Stato, perchè il pro– blema che investe ha dimensioni mon– diali. Esiste sotto ogni latitudine il conflit– to autorità-libertà, sfruttatore.sfruttato e sotto ogni latitudine esiste inevitabil– mente, per motivi di sussistenza, la so– lidarietà fra gli autoritari-sfruttatori. Un'azione che si prefigga la vittoria della libertà e la scompa1·sa della disu– guaglianze sociali, dell'esercito, dello Stato, dovrà quindi necessariamente a. vere respiro mondiale Ed è soltanto a mezzo di un'azione mondiale che gli sfruttati, i ribelli, gli obiettori di co– scienza possono sperare di prevalere. Non può razionalmente essere conce– pita la possibilità del sorgere di una società libera, socialista, circoscritta dai confini di una determinata arca geografica né, conseguentemente, la necessità di un esercito per difendere il socialismo. La suddivisione della società deter– minata dalla esistenza di aree geogra– fiche aventi caratteristiche nettamente distinte, realtà nel primordio, non può oggi essere concepita che artatamente. I mezzi di comunicazione permettono oggi una conoscenza ed una valutazio– ne sempre più immediata delle varie esperienze culturali, così che ci si va rapidamente avViando verso un tipo di cultura universale. Ne consegue che non è ipotizzabile la formazione in una determinata area geografica di un'or– ganizzazione sociale avente un determi– nato valo,·e in libertà, in socialismo, quando nelle aree adiacenti non esista un livello tale di libertà e socialismo da rendere ciò possibile. E da queste aree adiacenti è ovvio che nessuna minaccia sarebbe portata a quell'area dove si è 600 raggiunto un livello superiore di socia– lismo, cui anzi si guarderebbe come al– l'arca pilota, al traguardo da raggiunge– re. Potrebbe essere la minaccia portata da aree molto lontane, a basso livello socialista? Anche ipotizzando che delle aree a così basso livello socialista possano e· sistere in un domani sempre più socia– lista, devesi considerare che abolire l'e• scrcito, strumento dell'autoritarismo, non significa abolire la forza necessaria per opporsi ad eventuale revanscismo od attacco autoritario, ma identificare detta forza con la società stessa che conseguentemente avrà la possibilità <li intervenire direttamente a difesa del– la libertà. Fino a che il socialismo non sarà realtà, fino a che la società non sarà assolutamente libera, è ovvio che la necessità di opporsi con la forza ad eventuali attacchi e tentativi di ritorno autoritari continuerà a sussistere, ma a questi tentativi si opporrà una reazio– ne spontanea, non imposta dall'alto e quindi per sua stessa essenza socialisti– ca. Durante la lunga marcia verso il socialismo è inoltre inevitabile che chi opera per il prevalere della libertà pos– sa trovarsi immerso in organizzazioni sociali, in Stati, che si fronteggiano con eserciti cercando di prevalere l'una sul– l'altra. L'obiettore di coscienza, il ribelle, cer– cherà allora di intervenire nello scon– tro non ponendosi come traguardo la vittoria di questo o quello Stato, non schierandosi specificamente a favore di questo o quell'esercito ma, mante– nendo costantemente a fuoco la dimen– sione globale ed universale della lotta per la libertà, cercherà di conquistare sempre maggior libertà per sè e per gli
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