Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

seguitato. arrestato con ingan•.10, tenuto prigioniero per oltre un decen– nio e morto in prigione. Questo tratto originario della nuova Italia non si perse mai, neppur quando si formò un partito nazionale-liberale-cat– tolico, che accolse uomini insigni, da tutti ancor oggi ricordati e venera– ti, e un poeta che si chiamò Alessandro Manzoni. Quel partito, giova rammentarlo, non venne respinto e condannato dai liberali, ma dalla Chiesa. La conseguenza di quel movimento fu, come a voi tutti è noto, l'at– tenuazione e quasi la sparizione del giurisdizionalismo, e la libertà rico– nosciuta alla Chiesa nell'ambito dello Stato italiano. Era il solo dono che il pensiero moderno potesse offrire alla Chiesa, ancorché i clericali lo considerassero come un cavallo di Troia, un dono fatale; sul quale pun– to non è il caso di discutere, giacchè è evidente che fatale sarebbe riusci– to solo se la Chiesa, nella libera gara, non avesse attestato la capacità di mantenere il suo sistema spirituale e morale. Di ciò spettava a lei la re– sponsabilità e la cura, perché, nel nuovo presupposto civile, non le era più lecita la pretesa di essere sostenuta nella lotta da pressioni eserci– tate sulle coscienze per mezzo del potere laico. Ma comunque i clericali pensassero o pensino in proposito, è certo che la éhiesa, per effetto del nuovo ordine, non solo poté svolgere la sua opera e la sua propaganda, ma ottenne una considerazione di rispetto, e anche di riverenza, che le era venuta meno in Italia per secoli presso i migliori. Una prova sola, ma fulgida, vi addurrò a conferma del mio det– to: la letteratura italiana, la quale da Dante a Foscolo, e anzi fino al Carducci della prima epoca, è tutta nella lirica e nell'oratoria, nella sa– tira e nella commedia, risonante di accenti anticlericali spesso feroci o sarcastici. Or bene: questi accenti si spensero quasi del tutto nella letteratura della nuova Italia: lo stesso Carducci sedò presto quel suo giovanile fu– rore vagheggiò un giorno di conciliarsj col Papa e finì con sentire la dol– cezza della religione avita, cantando nostalgica~ente da poeta l'Avema– ria. (Commenti). Si obietterà che ben persisteva l'anticlericalismo della massoneria. Ma esso era l'altro estremo, e voleva fornire il contrappeso, del nero cle– ricalismo; e l'opinione prevalente si mostrava severa all'uno come allo altro, e più forse all'anticleric:-1,lìsmo, cbe si giudicava per non dir altro, cosa di pessimo gusto, peccato d'incultura nella classe colta. Chi ora vi parla, e che non è mai stato clericale, sempre combatté nei suoi scritti la massoneria e l'antiquato anticlericalismo di cui faceva sfoggio; e perciò si sente ora in piena coerenza con se stesso, animato da quella buona fe– de, senza la quale non ardirebbe nè parlare nè scrivere. Consapevoli del passato, solleciti dell'avvenire noi guardiamo con dolore la rottura dell'equilibrio che si era stabilito. 'Non già che io tema, come si è fatto da taluni alle prime notizie degli accordi, il risorgere in 578

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