Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

u·nlrali~mo e l'applicazione di misu· rC' di1tatoriali (Roosevelt e la loLta contro i tru~t ed i cartelli - il ew Deal -), ma la vera soluzione rc:-t~ il c\eccntramcnto. E' questo il quarto elemento di lott:1, elemento decisivo cd essenzialmente rivoluzionc1rio: la crcazion~ di vere strutture dcrnocr::iti· che di uestionc e di controllo di ge– stione, «un collettivismo pluralista de– ccntn:dizzatorc» (come lo chiama Gur– \'itch), molto vicino al socialismo !i• bertario. Ou-.:si.. ipotesi esige la scomparsa cl:.>!l'cl:;;mcnto padronale e la colletti– vh:zazione dei mezzi di produzione, non in modo centralista, favorevole ::ii t!?C'noburocrati, ma strut1urand0 la 1i· vcrsità dei blocchi proclut1ori-consuma– tori-cittadini; promuovendo un'auto– gestione di massa (tipo Consigli ope– rai) il cui sostegno di organizzazione, ccordinazicnc ed esecuzione sia il sin– dacato (organizzazione dei lavoratori ne! loro luogo di lavoro, cioè al livello della produ1-ione), creando comunità indipendenti e federazioni di consu– ma1ori, isti1uendo, infine, il control· lo dei responsabili, designati periodi· camente con clezion! a voto segreto e revocabili ~u richiesta. Così l'esigenza economica di piani· ficazionc, di coordinazione e di esecu– Lionc, non solo impedirà una centra· lizzazionc ~id oltranza, ma non con· sentirà neppure la imposizione d'una élite. E', quindi, nrcessario prevedere e bandire una campagna d'informa. zionc sull'autogestione che si dimo– stra sempre più come una condizione nccessnria <lclì,1 libertà e del sociali· smo. In questa lotta, il rifo,·mismo non ha alcuna pos~ibiliti'l d'intervento. La 572 scelta deve esser fatta tra l'integrazio– ne o il rafforzamento delle strullure autoritarie e totalitarie dello Stato (in via di tccnoburocratizzazione). Attual– mente, le riforme di tipo socialdemo– cratico, sindacalista, blanquista, di partecipazione ai benefici, od anche c::>munista (tendenti ad imporre pura– mente e semplicemente gli «uomini dell'apparato» ed un'élite ope.raia) non possono che rafforzare la detta tendenza all'autoritarismo centralista giustificato dalla competenza e dal «benessere». Soltanto un socialismo radicale ritcni,1mo che possa effica– cemente opporsi a questo pericolo. Occorre creare e generalizzare le e– sperienze ciel tipo di autogestione e sostenere tutti i movimenti rivoluzio– nari che si battono per una coordina- zione. LoLLarc contro \a tccnoburocrazia o, soltanto, prendere coscienza del pc1·icolo che essa rappresenta, signi– fica riaffermare la necessità liberta– ria cli cgni ~ocialismo, significa lavo– rare per divulgare l'idea di geslione diretta a dimostrare- che l'autogestio– ne è l'esigenza e la salvaguardia di u· na ver-a rivoluzione sociale (2). M .. ~1Kl·!EL (2) L'aulorc ha, succcssi\"am.,ntc, fatto quc– sli altri rlllevl che s<-111bnmo rimettere In quc– sllouc • l'optique gém,!rale.,. dcUo studio: Per quanto ri~uarda i paesi capit:ilisti, solo un'analisi del capi1ali~mo e delle sue nuove forme consentir·ebbc di rendersi conto della ca• pacilà della tecnobun,crazia ad erigersi in clas– se. In Frnncia, ad l·scmpio, il cui capi1n!ismo è pn.1prio all'inizio dc! periodo monop-0li5tico di ammodernamento e di conccntra1.ionc dei capi– tali, sarebbe forse più c~tl.lto dire che i tecno– cra11 servono la classe borghese. Per le loro attitudini ad adat1arsi alle nuo\'e srrunurc cco– no:nichc scatun:ntì dalla concentra7.ionc del ca· pitale. :essi ~ono più l'avanguardia della borghe•

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