Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967
è quc~to: c5istono differenze sempre pili grandi tra i paesi industriali ed i paesi sottos.,iluppatì. Difatti, questi ultimi si allhcano alle <;trulture eco– nomiche dei paesi wiluppati e lo <;qui– Jibrio che ne deriva è enorme. Questo cillincamento, non soltanto alle strut– ture economiche, ma anche all'idl'olo– gia (neocolc-.nialismo, neomarxismo ~talini.:ino o di tipo coe...,istenza paci– fica) li pone alla mercé dei «blocchi» o, quanto meno, completamente alla mercé del mercato mondiale. Questo stato di fauo esiste appunto per la posizione d'una burocrazia che, anche se capace realmente di dirigere l'eco– nomia, ha necessità di concentrare la <.ua produzione e, più spesso, di unifi– c<1rla col pretesto di renderla compe– titiva sul mercato mondiale (E' il pro– blema, ad esempio, dcll,l policollura o monocohura a Cuba). La tecnoburo– crazia è un pe.-icolo non solo per l'e– voluzione libertaria di ogni socialismo, ma, economicamerue, tende a rendere in1erdipendenti le strutture economiche sino ;-i giungere alla « cooperazione tecnic~» con i paesi imperialisti. Ri– teniamo che soltanto una partecipa– zione generale delle masse possa real· mente rispondere a tutte le esigenze rivoluzionarie. S'impone la necessità d'una tattica mondiale dei movimenti rivoluzionari impegnati in un sociali– smo radicale ed che instaurino una gestione dirctla delle masse ed una pianificazione democratica. TI secondo elcmcr.to di lolla è anche d'ordine propagandistico: trattasi di mos1rare l'ambiguità e la Falsità dei cosiddetti ... socialismi» che sono, in generale, delle armi nelle mani dei 1ecnoburocrati: - le nazionalizzazioni, eh~ consen· tono allo Stato d'intervenire in modo diretto nella vita economica e sociale e che mettono una gran parte dei la– voratori al servizio dei grandi ammi– nistratori; - la «coges1ione» che comporta, in nome della partecipazione, l'integra– zione dei ~indacati (è il neoriformi– smo )e facilità co<;Ì lo sforzo dei grup– pi tccnoburncrati; - l'autofinanziamento, per mezzo della distribuzione di benefici sotto forma di azioni, considerato come mezzo per porre fine alla lotta di classe ..., ma che, certamente, aumenta la massa fin~mziaria da amministra– re; - ·i Consigli operai, o autogestione, che sono alla mercé dello Stato buro– cratico, come avviene in Jugoslavia ed in A!geri:t dove questo conflitto prende una forma di lotta di classe. Bisogna quindi fare un lavoro di de– mistificazione denunciando questi «so– cialismi» che si possono qualificare così solo per ragioni demagogiche. Una terza possibilità, come abbia– mo vi<-to, è qaella di profittare delle lolle tra i dìversi cìans e gruppi tec– nocratici pcrchè si cstacolino recipro– camente e cli appoggiare tutti gli e– <:perirncnti di autoge:-tione, tutti i mo– vimenti spont&:1ei (scioperi, coopera– tive, 3ssociazioni di inquilini, manife– stazioni collellive, ~frul lamento con– tadino i11 comune, «consigli di resi– denti» eletti nei grandi raggruppamen– ti, movimenti indipendenti giovanili e di cultura, etc.), cioè tutte quelle 3ttivi!à che possono contribuire a combattc1·e il potere autoritario delle élitcs. Si sono 3vuti diversi modi di lc1ta contro detto pericnlo, mediante il 571
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