Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

pensa neppure che potrebbe essere: una uguale. Qum1clo Angela Mcrlin propose di sopprimere i bordelli, in– C'ontrò più avn'rsari fra le donne che fra gli uomini: questa istituzio– ne era per loro la garanzia che né i loro mariti né i loro figli cadreb– bero in un legame sentimentale. La madre di famiglia conservava il co– mando dei suoi maschi, che le loro scappate, confessale ed approvate. mantcnev/'\110 sollo la sua dipenden– za. Essi disertm·ano il letto ma re– sta\'ano fedeli all'alloggio. L'amore che ave\'ano così facilmente a por– tata di mano li dissuadeva da con– quiste più virili e più conseguenti. Quanto agli uomini, non vogliono neppure loro il divorzio: così poco capaci quanto desiderosi di amare una donna in una relazione dualisti– ca, si diYcrtono a tradire la sposa– madre eon delle amanti <l'occasione. Riviviscenza degli scherzi fatti alla prima e vera genitrice. L'adulterio piacerebbe loro meno senza il van– taggio che ne traggono di fronte ai loro arnici. Un legame che debbo.no tenere segreto non li interessa più. Pochissime sono le ,·ere passioni in Italia, lo si sa. L'affare serio non è l'amore ma la vita domestica. le con– venienze, la tranquillità. Lo sposo– bambino, quando ha mostrato ciò che sa fare, troverebbe odioso di non poter rientrare a casa sua. Non esistono delle C'oppie in Ita– lia, non ne sono mai esistite, l'uomo e la donna non hanno mai cercato di afTror\tarsi. di unirsi, cli arricchir– si l'uno grazie all'altro. Le opere let– terarie lo attestano. Le grandi cop– pie, sono Dante e Beatrice, ossia un devoto ed una morta, i fidanzali di Manzoni, separali e vergini, Bubc 562 e Maria. di Cassola. condannati acl attendere per quattordici anni il per– messo di vivere insieme. Dante ha fatto del suo culto per Beatrice l'ar– chetipo dell'amore proibito, ha fatto de! rapido avvenimento che avvicina il tempo di un bacio Paolo e France– sca l'ar('hetipo dell'amore dissociato. E questi due archetipi non hanno ancora cessato di modellare la sen– sibiliUl it.iliana: o l'amore sognalo a distanza. disincarnato - il rapporto delruorno con sua madre~ con sua sorella, con la Madonna; o l'amore preso di sfuggita - il rapporto con le amanti. le prostitute. Una casta esaltazione od una fornicazione af– frettala. Non di più sono le coppie nella pittura, nell'inesauribile pittura ita– liana, salvo presso qualche esoterico, franco-i-irntore della tradizione (Pie– ro di Cosimo, i Ferraresi). Neppure un Arnolfini da questa parte dei !T'Otlli. C'era è vero la «Tempesta» di Venezia. L'esame radiologico ha di recente ri\·clato che il Ciorgione a\·eva dapprima. al posto del giova– ne, abbozzato un nudo femminile. La giovane madre, è Io, la ninfa; essa ha avuto suo figlio da Giove, rappresentalo dal lampo; il giovane è Mercurio: Cicvc lo ha incaricalo cli proteggere lo dal corruccio di Giunone. Di quest'uomo e di questa donna, della loro apparenza di a– manti, di sposi, che resta? Due com– parse. estranee l'una all'altra, di una avventura mitologica arrivata dal cielo. OOMINIQUE FERNANOEZ (da • Mèrc Méditcrranéc • • Parigi, 1965 - pagg. 24 a 29. Tradu1.ionc dal francese di C. C.)

RkJQdWJsaXNoZXIy