Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967
di documentazione e focililà di bibliote– cho •• e che, del reslo, secondo il suo r,ar<'– ro • c,·ocare il nazionalismo uruguaiano. in– donesiano, guatemalteco o manciù, non to:::– chcrebbe le noslrc fibre al vivo: è troppo lontano. Ora, un'idea che nou ha la forza di impregnare la sensibilità, resta lellera mor– ta •· E, probabilmente, non ha torto. Per eompiere c1uest':111alisiapprofondita del mito nazione-patria, egli ha di\'iso que– sto suo lavoro in undici capitoli. Ora, se pensiamo che ognuno di questi capitoli è basato in gran parte su citazioni di opere di autori ,che vanno dalle epoche pili lontane ai momenti a noi più ,·icini, c'è da rendersi conto della somma di laHr ro al quale si è sobbarcato, specialmen• to se si considera come, oltre tutto, abbia saputo servirsene, volta per volta. per dar peso alle proprie asserzioni e per far filare il discorso con un St.>nsonon comune Non è certamente facile spigolare, da u– na simile messe, qualcuna di queste citazio– ni do,•ute ai nomi più noti della filosofia. della letteratura, della poesia e dell'arte; gli antichi mischiati ai moderni. i grandi ai meno grandi, i credenti agli alci, gli sprf'z– zanli ai sereni; tutte pcrtanlo, più o mf'nu, profonde, elevate o pungenti. Se tenessimo a fare leggermente dell'ironia. 1>0tremmodi. re che ce n'è per tutti i gusti. Ve ne sono persino alcune completamente inaspetta 1 e, tracciate da uomini che ci sono cari, e che avn:.•nuno preferilo fossero rimaste nelle lo– ro penne, Ma, come si fa? Purtroppo, cOmt' i.I noto quesla strana idea di patria ha fatto cadero so,·ente nel pantano uomini che pur erano riusciti ad cle, arsi ad altezze consi· dcrabili. Non di meno, non ,·oglio proprio fìnire senza citarne qualcuna, specialmente di quello che ci ricordernnno l'alto senso mo– rale dell'idea di patria e la gloria eccels:1 della guerra, se alle volte ... le avessimo di- menticatc. Per c.-omjnciarc apriamo dunque il libro a pagina -1 I e leggiamo questo me– raviglioso giuramento fatto dal centurione 1.oclius, che Lucain riporta dal • vero lin– guaggio del soldato•: • Giuro clu,, se mi co11wndi lii pia11tare la s1>ada nel ,,etio di mio irate/lo, nella gola cli mio pad~. o nel seno cli mfo moglie vorloriente, ulibidirù •· ~la se pensiamo che questa sia roba cli pri– ma di Gesù Cristo, e che ora siamo dh enta. ti civili, ci sb:1gliamo. giacchè, a pagina I ;9, trow·rcmo questa nobilissima racco11iamla· ziono di un generale fascista italiano, fatt:1 ai suoi soldati in Alb:wia, nel 1939: • Mi l itoto eletto che sit•te 1111/i dei braci P"tlri di Jamiglia. Son ,u, d11bilo af}atto, ed ,\ 11i1Ì cl1e onorevole quando siete a casa vostra. .\la qui, ricordate che non sarete mai (I/J– baSl<m:.a /miri ed assassini, né mai ablu1- stm1::.(1 violatori tli efiovtmi ragllzze... •. (E se qualcuno dovesse dubitare della sua au– tcnticitl1, ric.-orderemo che questa moralis– sima raccomandazione è i.tata riportata cl.li non sospetto conte Ciano nel suo Dillrio). D':dtronde simili perle omano il libro eia cima a fondo. Così se vogliamo tro,•are al– tro nobili affermazioni del concetto patriot– tico, non dobbiamo cht>aprire il libro a ca· so. ).fa se poi vogliamo renderci c.-ontodel c.-olmodélla sfocciataggine ~ della spudora– tt•zza; se ,·ogliamo sentire fin clo,·e può ar· riva re raberrazione d'un paranoico pnti iot· tardo, allora bisogna leggere a pagina 167, quanto scrisse ~laurras nel 1898, per giusti– fìcarc i falsi commessi dal colonnello lknry al fìnc di far condannare Drcrfus innOCf"n• te: • Queste falsifìcllz,'oni sono permrssc e aono legittime. Quello di llenry era ulile ... E in a/lesa clie la p,iustizia. gli remla 1;li onori che merita, i francesi hcm colato uri culto domestico ( !) <1 t111eslobravo soldato, a c111esto servilort• rfoi gra11c/iinteressi dello Sia/o•. Senza commenti! Non per nulla , i fu qunlcuno che qualifk-ò questa specie di 541
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