Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967
Vedrete la maggioranza di essa, pura, sana, amica dei principii, vol– gere continuamente lo sguardo verso la legge>. Si accoglievano « quasi a unanimità> tutte le proposte che tendevano a umiliare, a schiacciare i « fautori del disordine >. Si capisce quali risultati rivoluzionari erano d'aspettarsi da quei rappresentanti che volgevano sempre gli sguardi verso la legge - mo– narchica e feudale; per fortuna gli anarchici se n'occuparono. Ma essi capirono che il loro posto non era alla Convenzione, tra i rappresentanti, - ma nella strada; capirono che ponendo piede alla Convenzione, non dovrebbe essere per scendere a patti con le Destre e « i i-ospi del Pan– tano>; ma per esigere qualche cosa, sia dall'alto delle tribune, sia inva– dendo la Convenzione col popolo. In tal modo, a poco a poco « i briganti (Brissot parla degli ((anar– chici>) hanno audacemente levato la testa. Da accusati son diventati accusatori; da spettatori silem~iosi dei nostri dibattiti ne sono divenuti gli arbitri ,i. « Noi siamo in rivoluzione>, - ecco la '1oro risposta. Ebbene, coloro che Brissot chiamava «anarchici> vedevan lontano e davan prova d'una saggezza politica più grande di quelli che preten– devano governare la Francia. Se la Rivoluzione fosse finita col trionfo dei brissotini, senza aver abolito il regime feudale, nè restituita la terra ai comuni, - a che punto ci troveremmo oggi? Brissot formula forse un programma ed espone ciò che i Girondini propongono per mettere fine a:1regime feodale ed alle lotte che provoca? In quel momento supremo, quando il popolo di Parigi domanda che si scaccino i Girondini della Convenzione, dirà forse ciò che i Girondini propongono, per soddisfare, almeno in parte, i bisogni popolari più im– periosi? Nulla di tutto questo, assolutamente nulla. n partito girondino risolve la questione con queste parole: Toccare le proprietà, siano esse feudali o borghesi, è far opera di « livellatore >, di.« fautore di disordini>, d'« anarchico>. Tutta quella gente doveva es– sere sterminata, semplicemente! re I disorganizzatori, prima del 10 agosto, erano veri rivoluzionari>, dice Brissot, « poichè bisognava disorganizzare per essere repubblicani. Quelli d'oggi sono veri contro-rivoluzionari, nemici del popolo, poichè il popolo ora è padrone ... Che può desiderare ancora? La tranquillità inter– na, che essa sola assicura al proprietario la sua proprietà, all'operaio il lavoro, al povero il pane quotìdiano, a tutti la libertà>. (Libello del 24ottobre 1792). Brissot non capisce neppure che in quell'epoca di carestia, in cui il prezzo del pane saliva fino a sei e sette soldi la libbra, il popolo possa domandare una tassa per fissare il prezzo del pane. Solo degli anarchici lo possono fare (p. 19). Per lui e per tutta la Gironda, la RivoluziOne è terminata dopo il 498
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