Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

senso di questo significato. Nel nostro esempio, il soggetto ha coscienza del significato dell'oggetto (topi) per lui (terrificante). ma non del significato della sua paura. Allo stesso modo, interrogando il rea· le noi potremo caratterizzare in segui– to la strultura strutturante o matrice generativa .Percepire una situazione, a– gire, che cosa significa? Per esempio, io scrivo in questo momento questo articolo. Tenterò di analizzare questo atto. Abbiamo visto, nel corso di questo scritto, che per· cezione della situazione ed atto erano intimamente legati, che una situazio– nP determinav~ deHc condotte ad:i.tta• te, e che queste condotte indicav~mo il $ignificato della situazione per il soggetto che quella situazione viveva. Ciò è insufficiente per comprendere !'allo. La situazione determina un at• to solo perc-hè es<;:.1ha un senso per il soggetto agente e questo senso può essere conusciuto soltanto perchè nC' è risultato questo e non un altro atto. Si viene a formare du!lque un cerchio. La descrizione oggettiva della ~!!u:izione non ci permette di c-om– p1-cndere l'atto, benchè essa sia neces· saria, e ciò perchè la situazione per· cepita oggettivamenk dal soggetto e• ra per lui una forma significante, al– lo stesso modo della sequenza gestua· le che costituisce l'atto. Questi <lue significanti rinviano allo stesso signi· ficato, il significato vissuto e non co· nosciu1O della situazione per il sog• gi::=tto, le matrici generative che costi· t11iscono il codice che permette di de– cifrare questo significato e di cspri· merlo nell'atto. Sono, di conseguenza, esse stesse dei significanti, significan· ti non più occas1onalt, comt:: i prece- denti, che dipendono dallo stato dei mondo e del proprio corpo in quel memento, ma significanti permanenti dell'essere nel mondo del soggetto. Ma un significante rinvia ad un si· gnificalo (1'5); lo studio dei significan• ti sbocca nella semantica. Anche qui, noi ci scontriamo con la psicologia ortodossa. Per questa dol• trina, le «mntivazioni» degli atti <;Ono e.la ricercare nel p.is~ at0 del soggetto. Degli avvenimenti passati traumatiz· zanti sono stati rimo~i nell'inconscio e ritornano setto forma simulata. li soggetto identifica le situazioni attua• li alle situazioni passate e si compor• ta come si era comportato nel passa– te; ript'te instancabilmente avvenimcn· ti passati. Abbiamo già dimostrato che questa ipotesi era falsa e che la rimo· zionc i.:ra una illusione. Questa «ripe– tizione» si spiega facilmente se ci si ricorda che le struuure che danno il ioro significa!o alle situazioni sono per– manenti e che esse codificano i com· \ìOrtmnemi. Se delle azioni differenti hanno lo ste,;so signific3to in epoche diverse, ciò non significa affatto che le vecchie determinano le prime ma che esse sono determinate dalle steo:;se mc,.trici generative. Jl pa~sato non può p:;:rmettere di comprendere il presente. Adler faceva già osservare che, se vedo un uomo correre, nor, posso compren· clcre perchè egli corre esaminando gli avvenimenti che hr.nno preceduto que· ~te istan1e, ma cht: lo comprenderò se so che egli si reca ad un appunlamen to e che gli resta poco tempo per fare i! suo tragitto (17) Nell'esempio de!l'~u tirnlo, io lo scrivo per comunicare alcune idee a dei !et· 1ori. Se lo pubblico in «Rccherches Li– bertaires•>, I! perchè esso venga letto da 491

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