Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

tro che, nella stes<;a situazione, reagi– sce differentemente. Queste matrici generative modellano tutte le nostre percezioni e le nostre condotte. Esse sono permanenti mentre il contenuto della coscienza è incostante, allo stes– so modo in cui la grammatica di una lingua resta fissa quale che sia il con· tenuto delle frasi che esprimiamo. Questi! matrici generative costituisco– no ciò che la psicologia moderna chia– ma l'inconscio. Se ne trova l'accosta– mento. abbastanza confuso è vero, nella psicologia di Jung. Le matrici collettive corrispondono a ciò che e– gli chiama l'incoscio collettivo e gli archetipi, e le matrici individuali a ciò che egli chiam:1 i complessi e, più particolarmente, il complesso dell'Io, il sè costituente che noi chiamiamo una struttura di struttura (13). Questa concezione moderna e dina· mica dell'incoscio è molto lontana dal la concezione freudiana di un inco– scio fatto di e refoulé,. pieno di pul– sioni e •di oggetti» «introjecté». Essa si oppone ,nche all'incosciente di La– can concepito come linguaggio e to– pologia. L'incoscio è ciò che rende ogni linguaggio possibile; esso non è più del linguaggio di quanto la gram– matica non <;ia del linguaggio, sebbe– ne ogni lingunggio abbia la sua gram– matica. Non è neppure, come allri lo ritengono, un «serbatoio d·immagini». L'inco~cio non contiene niente altro che la coscienza. Esso mette in forma e dà il loro significato ai contenuti della coscienza. Secondo l'immagine surrealbta di Levi Strauss, è, come lo stomaco, un organr indifferente ai contenuti che lo attraversano (14). Si può concludere da ciò che la psicana– lisi crtodossa è presentemente, qua- lunque siano i tentativi a1tuali di sal– varla a preL.Zo di «letture» di Freud, completamente superata o che le sue ipotesi fondJ.mentali sono state ;nva– lidate dallo ~viluppo dcli.:. fonomeno– lcgia e dello strutturalismo, e della psicologia scientific.i 111 generale. Ve· dremo, nel corso dell'esposizione, da che cosa essa può essere rns1itui1a. Il grande merito di Frcuc.l è stato quello di demolire le concezioni prc– ~cicntifiche della psicologia, che fa– cevano dei contenuti di coscienza le determinanti del comportamento, e cli provare che le condo Ite umane e· r~no d.::terminate dall'incosciente. Tn questo senso, si può dire che egli ha n·alizzato, in psicologia, una rivoluzio– ne copernicana; e ciò resta rnnsidere– volc. A questa rivoluzione copernica– na, l'esistenzialismo ha fatto seguire una rivoluzione comparobile a quella che la relatività ed i quanti hanno fat· 10 subire alla fi3ica. ponendo il sog– getto come struttura strutturante al centro dell'attivilà umana. Il sogget· to, ne!121 nuova prospettiva, 'llOn è pili un;i coscienza trasparente ma, al n,ntrario. la struttura sconosciuta della coscienza che dà il suo significa- 10 a quest'ultima. Una volta definito l'individuo come struttura esistenziale di relazione del corpo e del mondo. struttura dona• 1rice di significato e struttura di struttura, si pongono due questioni: dohbiJ.mo indagare sulla conoscenza :hc abbiamo o no del significato di una situazione per sé, e tentare di caratterizzare la struttura. Al primo quesito possiamo rispon· dcrc inlcrrogo.ndo l'cspericma vissu• ta. Conosciamo il significato che ha, per noi, una situazione? Così posta, 489

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