Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

mendo queste relazioni in linguaggio appropriato, come il linguaggio ma– tematico delle scienze fisiche o il lin– guaggio che si è convenuto chiamare metalinguaggio delle scienze umane, essendo questi linguaggi traducibili solo approssimativamente nelle lin· gue correnti. Un'altra categoria di linguaggio è costituita dal linguaggio poetico. La poesia supera la percezione ed il lin– guaggio corrispondente, e, all'opposto della sdenza C'he tenta di descrivere il mondo del senso, essa tenta di de– scrivere il mondo del senso, il reale del soggetto. eliminando ogni oggettività e restando solo comunicabile al livello dell'aftettivo. La poesia espl"ime l'uni· ''<"rso del soggetto come la scienza e– sprime quella del mondo, cioè per mezzo di un modello linguistico strut· turato, poichè le strutture del modello rappresentano le strutlure del mon· do, mondo esteriore per le scienze, mondo interiore per la poesia. Si com– prende così comi.! i poeti si sono in– contrati, nella loro ricerca, con coloro che si sono dedicati agli studi scienti– fici aventi per oggetlo l'indagine del mondo interiore ciel soggetto: gli psi· canalisti ( 11). Queste informazioni, raccolte nel mondo esteriore dagli analizzatori esterni (così chiamati dopo Pav– lov), sono intcgniti in strutture di si· gnificato in funzione delle relazioni cte\ soggetto col s:w ambiente di esi– stenza. Abbiamo visto che le informa· zioni sono strutturate in forme, e che queste forme costituiscono dei signi– ficanti. Il significato di queste forme e della situazione in generale è lega– to a fenomeni del corpo. Il significato «cibo», per esempio, è legato alla fa· me. La fame appare quando talune costanti interne del corpo sono modi– ficate. In ogni momento, gli analiz– zatori interni esplorano lo stato inter· no del corpo e compensano le varia– zioni con la costante fisiologica otti· male. Se questo adattamento richiede un apporto esteriore (in questo caso, gli alimenti), compare una percezione di bisogno che cagiona una ricerca di soddisfazione nel mondo, la ricerca dell'oggeuo del desiderio. Gli oggetti del mondo sono dunque situati in riferimento a strutture di significato che associa una struttura corporale ad una struttura della si– tuazione. I generi alimentari, i vesti– li, le abitazioni, ecc. corrispondono a tali strutture. Queste sono le strutture che il !in· guaggio comune chiama bisogni. IL lingl1aggio comune s'accorda in que– sto caso, con le nozioni della psicolo– gia moderna. In effetti, si ha bisogno di qualche cosa, si desidera qualche cosa; queste espressioni dimostrano nettamente che il bisogno, il deside– rio, sono relazioni dell'io col mondo. Però ancora il corpo è strutturante, datore di senso. !\fa, nell'uomo, il rap· porto del co!·po con l'oggetto può es· sere più complesso. Può necessitare di mediazioni. Ne citeremo due: la mediazione con un segno e la media· zione con lo strnmento. Mediazione col segno: esempio tipico è la moneta. Ho bisog110 di denaro, diciamo quoti– dianameute; ciò significa qualche cosa unicamente perchè il segno monetario è permutabile con un hene di consu· mo del quale noi abbicimo realmente hisogno. Se potessimo procurarci que– sti beni sen1.a l'intermediario di segni monetari, non avremmo alcun biso- 485

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