Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967
ruturo. La coscienza è temporalizzante. Queste s1ruttu1e di campo e di tempo. ralità sono comuni a tutte le coscienze. Appartiene :tlla derinizio□e della co– scienza l'essere ccampisla• e tempora• lizzante. Jl campo di coscienza, abbiamo det– to, si estende sul mondo. Ma non è sempre così, giacrhè può variare d'in– tensità fino ad annullarsi nel sonno pro– fondo, così come può ritirarsi dal mon– do e dispiegarsi su di un mondo imma– ginario. Al {)OSiodegli oggetti del mon– do reale, vengono allora percepiti og– getti irreali, allucinazioni (le allucina– zioni possono d'altronde coesistere con la percezione ed è il caso nelle psicosi). Ognuno ha fatto l'esperienza del mondo allucinatorio sotto forma di sogno. Nel sogno, ogni percezione del mondo è soppressa e la coscienza è piena di fon· tasmi dell'immaginazione. Anche la temporali21..azione è sotto– posta a variazioni. I sogni si svolgono al presente; il sogno è atemporale. In alcune psicosi il tf'mpo è alterato con– siderevolmente. Il melanconico, pie– gato sul suo !'.'=tssatosvalori1.1..atoe che vive il presente in un'assoluta dispera– zione, ha perduto ogni capacità di proiett::1rsi nell'avvenire. L'avvenire è «bouché», secondo le stesse parole di questi malati; essi non hanno altra prospettiva ,he quella di un immedia– to suicidio, di un inghiottimento nel nulla. E' appunto per ciò che questa malattia è descritta come «distruttura– zionc temporaìe• (6). Queste variazioni della coscienza so– no sottoposte a fenomeni organici. L'avvicendamento della veglia, del so– gno e del sonno !>rofondo, gli stati pa– tologici della coscienza, sono subordi– nati a s1rutturc cerebrali che reagisco- no a condizionamenti interni (per esempio i cicli del sonno), a stimoli ve– nuti dall'esterno e alle sovrastrutture della coscienw rirlessa delle quali ci occuperemo più oltre. Per esempio, un rumore inatteso ci sveglia: possiamo volontariamente reslarc attenti al mar.– do esterno o rlistaccarcenc per concen– trarci sul nostro mondo immaginario. Vi è dunque connessione dialellica tra i differenti livelli di strutturazione. A lato della struLturazionc orizzontale del campo della coscienza, vi è la struttu– razione verticale fnt le infrastrutture organiche e le sovrastrutture psicologi– che, relazione dialettica che ri1rovia– mo nel corso di questo studio. La struttura del campo della coscien– za ci consente di comprendere come il mondo ci appaia suddiviso in forme, rr-rcepite spazialmente, ma non ci per– mette di chiarire il problema del si– gnificalo di queste torme. Quando ve– rto una macchina eia scrivere non per– cepisco scmpliccmen1e un volume che si ouò descr:vrre con la reometria, ma percepisco la sua funzione di macchina scrivente. Soltanto gli oggetti sprovvi– Sli di signifktilo sono percepiti come pure forme. Ciò è reso ::rncora più evi– dente alla patologia. Gli agnostici per– cepiscono benissimo le forme ma sono incapaci di riconoscere gli oggetti che S<mo descritti da essi per le loro qua– lt1a, per esempio: ogge1to tondo, bian– co, concavo ( ma l'agnosico sarà inca– rmce cli percepire questo oggetto come un piallo). Parimenti avviene per l'uo– mo normale davanti ad un oggetto a lui sconosciuto, come, ad esempio, per parole pronunc'.ate in una lingua straniera che esso non comprende. Al di là dell'oggetto, è tutta la situazione 481
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