Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967
vello ontologico, al livello del problema dell'essere dell'uomo. Prima di ogni tentativo di risposta a questa domanda si pone un altro quesito, quello del sen~ so o del non senso del concetto di u◊"" mo. Si può fonmilare così la doman– da: Vi è l'uomo o solamente degli uo– mini? ()alla risposta a questa domanda dipende il carattere monistico o plura– listico della nostrc1 ontologia. Storicamente la risposta è stata varia a seconda del metodo con cui è stato trattato il problema. Ne deriva quindi che, come indica il titolo di questo ca– pitolo, il problema fondamentale è un problema di metodo. IL.METODO ESISTENZIALE Interrogando le scienze umane, alla rice1·ca dell'antropologia, vediamo l'uo– mo apparirvi come nel vuoto. Le scien– ze umane non parlano direttamente del l'uomo ma abbiamo visto che esse sono possibili solo se un essere produce l'oggetto delle sue scienze, le strutture di significato, essendo questo essere lo stesso la cui riflessione produce la scienza, i concetti e le ipotesi esplica– tive. Si può, cominciando da ciò, guar– dare all'uomo come essere in relazioni significanti col mondo, come essere che conosce il mondo. Questa organizzaziù-"– ne per l'uomo del mondo è compren– sibile solamente se lo si ricollega al– l'attività di essere nel mondo; l'essere appare come essere nel mondo. Ciò che dico si applica anche agli a– nimali e, conseguentemente, non può bastare a definirlo! l'uomo. Ma l'uomo differisce dagli animali per la storia. Mentre gli animali riproducono ad o– gni generazione gli stessi processi di adattamento al mondo, gli uomini su– perano la loro situazione e produco- no di continuo nuove strutture che co– stituiscono nuove situazioni le quali saranno a loro volta superate. L'uomo è dunque una struttura strutturante storica. Il metodo antropologico sarà dunque storico-strutturale. Il mondo simmetricamente è sem– pre un mondo per un soggetto che gli e.là il suo significato. E' mondo perce– pito, mezzo, oggetto e strumento del– l'azione. Le scienze umane e la semi◊"" logia ci insegnano che le strutture sono portatrici di significato, ma esse han– no sigrnficato solo se decifrate da un ~oggetto umano. Si stabilisce una dia– lc1tica attraverso le strutture signifi· canti, tra l'essere al mondo (l'uomo) e !'e~serl.' interpretato (il mondo). Ciò che la nostra analisi studia, questa en– tità dialettica indissociabile che ho chiamato fin qui l'ir,dividuo di un sog– getto e del suo mondo, deve essere stu– diata con un metodo 9articolare: il m(-'todo esistenziale. Esso ha per og– getto ciò che il soggetto ha vissuto nel mondo che esso interiorizza e nel qua– le esso si oggdtivizza realizzandovi i suoi progetti. Dopo questa relazione d'insieme e prima di rit0rnare sul metodo stesso, conviene svolgere qualcuno degli ar– gomenti che sono stati proposti. l.'INDIVIDUO COME CORPO COSCIENTE Prima di ogni altra riflessione, noi abbiamo coscienza della nostra esisten– za e percepiamo il mondo partendo da un punto di vista, sotto una prospettiva incentrata sul nostro proprio corpo. Questo corpo Io percepiamo come noi stessi, che si oppone al mondo perce– pito come esteriore e agli altri perce- 479
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