Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

scrivo il brano più significativo della risposta data dal teologo René Lau, rentin. « Bisogna sapere che l'approvazione data dalla Chiesa a una rive– lazione privata, non è altra cosa che il permesso accordato dopo un esame accurato, di far conoscere quella rivelazione per l'istruzione e il bene dei fedeli. A tali rivelazioni, anche approvate dalla Chiesa, 11011 si deve e 11011 si p11ò accordare un assenso di fede cattolica; bisogna soltanto, secondo le leggi della prudenza, accordare loro un assenso di fede umana. nelln mi– sura in cui tali rivelazioni sono fondate su prove probabili e pienamente credibili . Ne segue che uno può anche non credere a tali rivelazioni (posse aliquem asse11s11m 11011 praestare) e non farne conto, purchè lo faccia con la dovuta modestia, per buone ragioni e senza intenzioni di disprez– zarle>>. Un po' sorprendente questa fac-olti1cli credere P non credere, ma dopo tutto dobbiamo pensare che la chiesa è in fase cli «rinnovamento». Certo che nel tempo ove tutto era nelle sue mani sareblie stata ben differente la risposta di un qualsiasi prete, ammesso naturalmente che qualcuno aves– se avuto il coraggio di fare simili domande. Trovo pure sorprendente quella netta differenza tra « fede umana » e « fede caltolica ». Ma qui non inten– do sottilizzare sulla risposta del teologo, che è stato abbastanza abile e onesto nello sforzo (forse alquanto penoso per qualche coscienza) di con– ciliare «ragione» e «fede»; intendo piuttosto di andare più a fondo nella sua stessa risposta; dalla quale, inevitabilmente, emana un senso ambiguo, una vaga reticenza nell'essere coraggiosa. D'altronde un moderno teologo può essere moralmente coraggioso sino ad un certo limite; salvo che non intenda cambiare professione. Le ragioni per le quali ~i possono benissimo respingere come vere e proprie allucinazioni simili apparizioni celesti - escludendo cli propo, sito un concertato imbroglio da parte dei tre poveri fanciulli analfabeti - non sono poi tanto difficili da scoprire. E' sufficiente una prova cli carattere psicologico e ambientale. che è proprio il « tallone d'Achille» di simili ap– parizioni. Una cosa è certa: la madonna, o un qualsiasi allro santo, non appari– ranno mai ad un credente mussulmano o buddista, protestante od ebreo. E' vano obiettare che la madonna od un santo. oppure lo stesso Cristo, per misteriose ragioni divine non possono o non devono apparire a credenti di altre religioni. Non possono per il semplice fatto che non sono contenuti della psiche dei credenti cli altre religioni. In un particolare stato psichico - soprattutto che sia proprio di un carattere fortemente impressionabile e introverso, che abbia assimilato a suo modo i primi insegnamenti religio'ii, e per di più sempre vissuto in un ambiente di cupa obbedienza verso tutto quello che è chiesastico - in un tale stato non si possono intravvedere «oggetti>> che non siano già stati assimilati dal nostro cervello. 465

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