Volontà - anno XX - n.8-9 - agosto-settembre 1967

razziali. si impone il dogma cattolico. JHfatLi secondo l'Enciclopedia Catto· lica, lo Stato si fonda sul diritto, ma questo diritto sta alla parte della \·e– rità, mentre l'errore ne è privo. Affermazione pericolosissima in quanto ne consegue che coloro che non appartengono alla « verit~1 » ( cattolica) sono, nella vita sociale, spogli di qualsiasi diritto: fìno a qual punto possa giun– gere tale privazione saranno le «contingenze» e la prudenza che ispirano, o meno. a deciderlo. « Deve lo Stato proteggere la verit.à che non può in nessun modo collocare sullo stesso piano dell"errore, e quindi tutelare la vera religione, il cui particolare trattamento non si può guardare sotto il profilo del privilegio, ma deve essere considerato come uno stretto dovere di giusU::,ia ». Con ciò lutto è detto. La situazione di favore viene considerata situa– zione cli giustizia, in quanto non si può trattare nello stesso modo chi ha torto e chi ha ragione: e siccome il cattolicesimo si arroga il monopolio rlella veritù e del bene, logicamente ai dissidenti è molto se si concede il diritto cli ... respirare. Quando un organismo è certo che la sapienza e la virtù appartengano solo a lui. non si può più parlare di tolleranza, giacchè esso cercherà, con ogni mezzo, di imporsi agli altri, di ridurli al silenzio; ed il «colloquio>) non tarderà a diventare «soliloquio>>. Per quella miopia spirituale, che conduce alla co1n-inzione cli possedere la «verità» assoluta iJ1 campo metafisico, e che costituisce una delle più gravi remore allo sviluppo della civilt~1. alla tolleranza subentra la violenza (fisica o no), la quale impedirà la libera esistenza dei gruppi dissidenti o ne intralcerà le manifestazioni. Ma poichè la chiesa non sempre ha la possibiliti1 di soffocare essa stessa le altre espressioni di pensiero e di vita, ricorre allo Stato: « sa di eresia affermare l'eguaglianza giuridica cli tutti i culti e assegnare persino allo Stal'o catto– lico ( supponiamo che Stato «cattolico)) voglia significare Stato i cui cittadini siano in maggioranza catlolici) l'ufficio di mantenere una superiore neutra– lità \·erso tutte le religioni presenti e operanti nel suo seno)). Così allo Stato non si permette neppure la neutralità: gli viene anzi assegnato il dovere " di proteggere e aiutare la chiesa, agevolandone la missione moralizzatrice e santificatrice". Ne consegue che lo Staio è tenuto ad adoperarsi. a coo– perare con la chiesa. perchè quest'ultima possa realizzare il suo supremo ideale: « unus ovilis et unus pastor». Giacchè, qualunque atteggiamento la chiesa assuma nei riguardi della società umana, questo è il suo innegabile recondito fine, per conseguire il quale, come ogni governo dittatoriale, concede solo ad un piccolo gruppo il diritto di pensare, mentre al gregge è consentita solo la libertà di dire di sì. Chi non può dire di sì. si rassegni a vivere in silenzio e in solitudine: << la tolleranza diventa rigida solt;mlo dinanzi a pratiche, associazioni, con• fessioni. le quaH fossero contrarie ai comuni principi di moralità e al bene della collettività». Affermazione astuta, che, data l'ambiguità dei termini, lascia la porta aperta a qualsiasi proibizione, a qualsiasi sopruso, a qualsiasi 457

RkJQdWJsaXNoZXIy