Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967
Nella lotta vi so,10 stato spirito inconscia· mente. appunto perchè è nel mio caratte– re la ribellione contro ogr1i inganno. 1...o so: la mia vita .,arebbe lo .,tudio. Con lo studio mi renderei utile alla cau.1a della umanita. più che con lo .,crivere qualche aTticolaccio di giornale o con una cicala· ta al t·olgo. F. allo .,tudio perui:o di con· sacraTmi: perchè una t'Olta che ne avrò la for:a. smmchererò ben io e inchioderò sulla goQna tutta. quella folla di uomini– rettili e uomini,bell'e. che mi stanno in· calzando alle reni co11 la loro viltà .. Ora io ho orrore di tulla questa violenza, pur Titenendola naturale e quindi necessaria. Ho orrore del sangue. E non vorrei trovar– mi.ci in mezzo. Se sapeste come mi fa ri· breuo fuomo inviperito. l'uomo-bestia. E qui 110n c'è uomo che 11011 sia irwipe– rito. tutti sono pervertiti 11elsemm morale: i reaiio11ari i11voca110 violemw, e violenza rispo11do110 i rivoluzionari. l socialisti stes· si sono idrofobi contro di noi ·- e qui a Napoli contro di me •·· appu,1to perchè 11oi non ammettiamo la dittatura del loro terrOTe. E gente a cui ho sempre ., arri.so, per ragioni di differenze teoriche mi passa ac– amto e non mi guarda se non con occhio pieno di odio. Bisogna vivere in Italia. per comprendere bene la situazione. Non c'è che odio. odio, odi1>: da per tutto ... Sono solo e pensoso. Fuggo. fuggirò gli uomini, non le mie idee, che sono il .sangue delle mie vene•· E la storia d'Italia in quei tristi anni fu wramentc una triste storia di odio di sman·imcnto ideale e di ignobili intol– leranze degnamente siaillate dal marchio fascista. La sua (uaa daali uomini, il ri– fugiarsi nello studio l':.wviò nd una nuova esperienza ed una nuova ballnglia. Un'e• spericnza ed una battaalia che lo rendo– no ancora più nttualc e fonno del suo nome non soltanto una bandiera ideale ma una indicazione concreta e localiaata. E' il secondo motivo, legato al secondo periodo deUa sua vita: il la\'oro come at– tività liberatrice dalla miseria e dalla arretratezza. La sua laurea in ingegneria la consegui con ritardo, non per incapacità. o libcrti– naagio come av,·icne in tanti ,·itelloni u– niversitari, ma perchè le persecuzioni e l'a11h•ità per l'ideaJc gli impcdirnno di dedicarsi agli studi. Come l'ebbe conse– guita maturò un proposito che determinò una s,·olta decisi\•a nella sua vita. Decise di mettere i suoi studi al servizio del popolo e di redimere dall'arrctrateua e– conomica la sua terra di Calabria. Quel miraggio carrieristico di tanti giovani c.he è la laurea, fu per lui un nuovo mcuo di lotta per l'emancipazione umana. Specializzato in geologia e mineraloala, scoprì nella sua Calabria ricchi giaci– menti di silice e di quar.t.o che potrebbe– ro dare alla regione grosse industrie di vetro e di ceramiche. E diede infatti vita con instancabile attività alle prime indu– strie che avrebbero Potuto scanarc un nuo,·o destino per la Calabria. Ma fu pre– sto dh·orato come un agnello nella aiun• ala. La sua atti\'ilà minacciava potenli in• teressi, e quale miglior pretesto delle sue idee anarchiche per toa:licrlo di mc1.to? Capitalisti italiani e stranieri tramarono nell'ombra contro l'ardito pioniere del– l'industria calabra e scatenarono contro di lui la sbirraglia fascista. Oggi si fa appello agli interessi capitalistici e statali per risollevare le sorti del meaogiorno, ma laggiù in Calabria più di trent'anni fa, fu proprio l'azione congiunta del ca– pitalismo e dello Stato che troncò il pri– mo tentativo di industrializzazione; c1ucl• lo che l'ingegno ed il lavoro stavano crcan- 447
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