Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

lasciò mai ùi pe1·fezionarsi nel disegno, e più lardi .si dedicò alla xilografia nel– la quale divenne maestro Sia nella sua qu,1lità di disegnatore che di incisore, collaborò a numerose pubblicazioni, tra le quali: La Vache enragée, Le Titre ccnsuré, L'lnternatio· n.1le, Lt! Raffut, Les Primaires, La Re– vuc anarchiste, Le Progrès civiquc, Les Humbles, L'Elan ~yndacaliste, l'en-de– hors, Ce qu' il raut dire, - seconda se– rie -, Contre-Courant, eccetera. llluslrò ugualmente non pochi libri, specialmente: «Par I.:igrand-route et Jes chemins creux», di Maurice Hallé; «Ju– les le bienheureux», del nostro rimpian– to amico Georges Vidal; «La Bonrra– sque», di Maurice Costantin-Weyer; «Croquis de la ruc» di Eugène Bizeau; «Paname», di Francis Carco; «Préludes» e Ephèmères», di Jean Daniel Maublanc (autore d"un'ecccllente e amichevole o– pera su· Gcrmain Delalousche) e, al principio del 1966, il «Gaston Couté» di René Ringeas e Gaston Coutant. Fu questa purtroppo, I?. sua ultima opera. Ecco, in linea generale, quanto può interessarci come artista. Guardiamo 0- r.1 che cosa fosse il nostro bonuomo, come egli teneva a chi..:'lmarsi Nato jn una famiglia di umile gente - suo padre faceva il giardiniere -, Germain ancora bimbo, fu vittima d'un accidente che lo lasciò con una gamba rigida. Se la sua infermità non lo ina– sprì né lo scoraggiò enormemente, gli fece lullavia intravedere la miseria u– mana; e il suo temperamento generoso lo fece avvicinare a coloro che pensano e che sperano di poter 1imediare a que– sta miseria: ,,gli anarchici. Divenne un assiduo frequentatore del– la famosa gioventù sindacalista del XV circondario parigino, dove tutte le soluzioni anarchiche si mischiavano a quelle sindacaliste. Attraversò come tutli burrasche e delusioni, ma niente lo fcve deviare dal suo primo ideale cli giovinezza. Restò fino in ultimo ciò che si chiama «un vieI ,mare» (un vecchio anarchico), con tut10 quanto questo vo– cabolo può comportare di «antipolica– streria», di antimilitarismo, di anticon– formismo, e di parecchie anticose idio– te e nefaste Fu uno spirito odginale e un uomo libero nel senso completo della parola, e tenne a dimostrarlo in qualsiasi occa– sione. Se, ad esempio, deambulo' per parecchi anni per Parigi con una cappa nera foderata di rosso sulle spalle, con un immenso «confederale» sulla testa, e con la faccia orn::ua di una magnifica barba rossa (lui che aveva i capelli ne– ri come il carbone), non fu affatto per far colpo sul pubblico grosso, bensì per dimostrare che ogni essere umano, quando non offende la libertà di nes– suno, ha il diritto di agire a sua guisa anche in riguardo del portamento e cle!la foggia del vestire. E se durante la guerra del 14-18,una sera, al Caf(!.cGncert Excelsior, presso la piace d'Ttalie, si ostinò, assieme con qualche compagno sparpagliato nella sala, a richiedere ad alta voce a Mon– tèhus «Les Soldats du 17.e», «La Grève des mères» e altrz canzoni sovversive, non fu per ir.imicizia personale con l'artista, ma perchè provava un senso di disgusto nel vedere quest'uomo, mi– litante socialista, montare sulla scena vestito cli bleu orizzonte e con una fa– scia rossa sanguinolente attorno al ca– po, a rincarare la dose sulle imbecilli– tà patriottarde dell'epoca. Serata, d'al– tronde, com'era prevedibile, che doveva finire al Commiss:;i.riato di Polizia. 435

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