Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

r.:t•. Caro Louvct, scr,iti di quc5te bre– vi note come meglio credi. E ricordati che !"abbiamo troppo dimenticato da ,ùo: offri~li dunque molto spazio nel nel tuo prossimo numero. J. P MONTEIL (A <111eslcbrevi noie cli Montell, fo seguilo questo scrlllo mollo pili ampio firmalo J. G.). Non è tropJ)O tardi, crediamo, per far <.:onosccrc ai nos1 ri lenori che non cb~ro la fonuna di avvicinarlo, chi fu G('rm;_1inO..:btouschc, sia come pittore che come uomo, morto nella periferia di antcs il 31 ottobre u. s. Di origine bcauceron (5) poiché nato non lontano da Ch:lrtrcs il 27 agosto 1898, Germaìn, da giovane non troppo appa-,-,ionato alla s~uola, dopo quat– tr'anni di apprendh,tato del bel mestie– re cli pi11or..: di vetrate, venne a Parigi sul principio del JQl7, ben deciso a cli\cntare pittore, e, se possibile, buon pi11ore. La \ ita. naturalmente. fu per lui piut· 10s10 cliflic,le, spech.1lmcn1c !>lii princi– pio Per poter sbarcare alla meglio il lunario, Ira le 5ue profcs,;ioni improv– vi,;atc, non esitò a fare <iucccssivamcn– te l'ordinatore, l'addobhatorc di vetri• ne e il vcnclitor·e in un grande mag:,zzi– nn, il pillor,.: di cartoline, il comico ec– centrico, il postino ambulante Sub} molta miseria e non poche umili;nioni, ma nulla lo ~ccraggiò: ,;i era ripromes– so di cli\'eni1e pittore e 1ale dO\•cva es– sen:. cl maggio del 1919, molto prima che cominciasse a divcnlan.: abituale a Mon1parna5'\ie, organi11.ò nel Café la (51 bt"aucHon - da Bt".iuct", re1ione franccSt'. 434 Comètc, in ,·ia d.: Vaugirard, la prima c:.posi7ion0 c,:r,llc1tha falla dopo la guerra, .:spo._i,,ionc che portava l'inse– gna: •la r..:-,urre7ionc ciel quartier la- tino ... Nel 1921, fondò il gruppo -,Lcs Com– !}agnons .., e !in al 1927 organizzò in no mc di questo gruppo parecchie csposi– ;,ioni, pa,1icolarmcn1(· alla Vache cnra– géc, all'Olmpia, al Moulin de la chan– con, alla Bras5eric dcs Arts, e pcrfmo ·11Mu,cc Ruth a Ginevra, esposizioni che ebbero gran '-uccesso. Incominciando da questo momento, Gt·rmain pok finalmente vivere del frutto della Mia arie. Oh! non nell'opu– lenza! Ebbe degli alti e non pochi bas– ..,i, speciolmcnte perché non era dispo– sto a so1tomct1crsi ai metodi pub– blicitari che «fanno.- gli anisti quotati, e anche perché non ammeueva alcun compromesso nC aie.una ba5sczza per 1rovarsi in buona postura con i perso– naggi ufficiali. Ma infine. vi,,eva. Espose agli lndCpcndants, poi al Sa– lon d'~utomnc di cui divenne socio e dove sostenne non poche batlaglie af– finchè fossero espostr bene in vista le opere dc-i confratelli che riteneva m·es– ~cro del talento, anche e sopr-attutto se sconosciuti, o poco conosciuti. La sua piltura, tutti coloro che l'av– vicinarono, !a cono!-.cono bene. I suoi paesaggi e le 5ue nature morte sono indubbiamen 1 è delle belle opere, m~ ciò che più lo ispirò e che •rese• m;1gnificamentc, forano le \ecchie ca– ,c dei ,·cechi quartk·ri parigini. Quadri che del resto rimarranno oltre tutto come testimonian;,;c, poichè una gran parte dei «motivi» sui quali si ispirò e la\·orò, sono tJggi ~comparsi per le av– venute demolizioni, Oltre alla pittura, Gcrmain non tra-

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