Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

inorganico e vi si reimmerge, cioè «vi• ,·e» e muore. Questo processo di « di• stinzione » dal mondo è accQmpagnato da un bisogno inconscio di «tornare» al mondo stesso, cioè al nulla. Quanto piì.1alta è la coscienza tanto più l'uo• mo avverte la propria condizione di parlicclla legata ~ti tulto. L'esistenza è già un conflillo tra l'io e il non•io. Pa compensare la solitudine esistent.iale, l'io si confonde con ahro da sè, ma ot• tiene il solo risultato di perpetuare il gioco machiavellico della nalura. E' h metafisica della bipolarità, c~ttorno a cui è stata intessuta la dialettica di Hege!. Questa è sfociata nel 1·itmo tri– nitario (tcsi•antitcsi-sintesi), che ripe· te l'antica s,1ggczza di Trismegisto r-d è una diversa ma equivalente figura– zione della precedente du::tlità. La sessualità è appunto il bisogno primordiale e universale di tutti gli « esistenti » di «completarsi» pur sen– za mai ottenere completamente lo sco• po. Essa non è emanazione degli or– gc1ni sessu.:,li, ma questi sono le « vie fisiologiche» di quella. Gli .:!nimali ri– spondono automaticamente a quel bi– sogno, ma solo nella misura indispen• sabile ad assicurare la continuità della specie. La vita bruta si svolge secon· do la legge della sufficienza. Poichè la soddisfazione d'ogni bisogno è avver• tita come piace, era fatale che l'uomo cercasse di sfruttare ogni possibile fonte di piacere prescindendo dal fine preposto della natura. Nello s:esso mo– mento in cui tale« sdoppiamento» por– ta all'erotismo, cioè alla coltivazione del piacere fine a se stesso, la sfera della sessualità si arricchisce d'una mi• riade di fioriture e di sfumature ... Dal. la sessualità animale, che si risolve in poche rca7joni essenziali, a quella u- c'è un enorme salto di quantità e di qualità (« salto delia coscienza»). Mol– te delle azioni umane sono appunto .superflue all'economia biologica, mo. essenziali alla naturn dell'uomo come tale. Colui che si accoppia ::il solo sco– po procreativo è una « beslia volonta• ria» (proprio come vo1·rebbe la Chie– S<>a1ttolica), in quanto si limita a fa. re volontariamente ciò che la bestia fa automaticamente. L'individuo è naturalmente solo un ponte di passaggio della specie: la pre. sunzione (ma anche il diritlu!) dello uomo è quella di « svincobrsi » dalla str·ada obbligata della specie e di s~– guirne una propria. L'individuo umano « estetizza » il suo breve tratto di stra– da, cioè lo complica indefinitamenk e, assieme ai suoi simili, produce la civiltà, ma non cessa d'essere un pbnte di passaggio della specie. ln questo « di più» umano ci sono tutti i valori, positivi e negativi, dell'umanità. L'or– dine di « conservarsi per la ~pecie » lo uomo lo esegue molto capricciosamen. te. come. un bambino che, dovendo fa– re una commissione, indugia con i coe– tanei che va incontrando per isti-ada. Questo « schiumare » di giochi è la no. stra vita umana. L'\ sessualità non è il car:lttere della animalità, come dei « moralisti senza senso morale» vanno cianciando. Per esempiQ, rccenternenlc il Vaticano, di• sapprovando l'uso della minigonna, ha detto che la nudità femminili:! stimola istinti animaleschi!!! Essa è ]a legge ferrea del divenire biologico, cioè il senso del movimento dell'esistenza. Al livello umano la sessualità coincide con l'esistenzialità. cioè con tutti quei giri viziQsi che l'uomo compie apparente– mente in deroga all'economia animale, man~, potenziata di azioni superflue, ma, in ultima istanza, per ingamrnre 424

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