Volontà - anno XX - n.7 - luglio 1967

18 aprile • 1967). E non condividia• mo certo l'ottimismo che « Berenga· ffo » ri,·cla nella sua risposta, 'sul medesimo giornale, rassicurando la scrivente che senza dubbio « qualche persona influente» leggerà la leltera, C'he i11particolare il Provveditore a• gli studi o il minislro della P.I. non pclrnnno non intervenire. che « l'I– stituto cui allude e nel quale insegna sarÌ.l per essi facile da individuare» e che si può perciò sperare in oppor– tuni pro,Tedimenti. Purtroppo il con– tinuo manifestarsi di questi «casi» ci cfa la misura del comportamento delle« autorità» in simili circostanze. Anche se non si può far a meno di aprire l'in<'hiesta, viene in seguito in– sabbinta. e ogni reato contro i fan– ciulli \"iene minimizzato. Jn questo caso. poi. l'ignoranza del nome del· l'Istituto ,·ardl come giustifìcazione per 110J1 far nulla! Perc·hé le autorità intervengano occorre. per lo meno. che un padre fracassi con frattura cranica. percuo– tendolo <'Olluna seggiola. la testa del fìglio deC'enne. <'olpe,·ole di non stu– diare abbastanza: allora la macchina della «giustizia». si mette in moto per c·ond:mnare il padre a... un anno di reclusione! ( La Stampa - )6 mag– gio 1967). Naturalmente, da un pun– to cli vista giuridico. la sentenza è ineC'cepibile. E tali saranno consimili sentenze fìnC'hé perduri l'infamia del– l'articolo 571 ciel C. P. riguardante « !"ahuso dei mezzi di correzione o di disciplina». fìnché le seggiolate sulla testa saranno considerate dalla nostra ('i\"ilissima legislazione come un mezzo lecito cd idoneo di « cor· rezione ». Di fronte all'incalzare di tali falli i go,·ernanti - anziché cercare cli porvi riparo mettendo gli Istituti su nuove basi, di affidare i fanciulli a personale adallo e adeguatamente preparato, d"intensificare la sorve– glianza - preferiscono un'altra stra• da ... una strada meno faticosa e me– no costosa, e si impegnano in una fervida propaganda in favore della adozione dei barnbini abband011ati, e stabiliscono nuove leggi per rego– lare tale isliluzione (Il Secolo XIX - 25 maggio 1967). In tal modo il go• verno si toglie dall'impaccio di qual– siasi responsabilitll. e, soprattutto, si libera da ogni peso economico. In– dubbiamente la sia pur tenuissima retta pagata a certi istituti per i bam– bini ricoverati (meno cli quanto co– sti la pensione giornaliera di un ca– ne!) appare spesa eccessiva, che può essere devoluta <'011maggior profitto ad altri scopi, per es. alla propagan• da elettorale! Né viene risparmiata la consueta retorica al riguardo: bisogna dare a persone assetate d'amore la possibi· lità di prcdigare i propri sentimenti su una creaLUra diseredata. bisogna dare ai bambini abbandonali gli af– fetti della famiglia e le gioie di un focolare domestico. La nostra retori· ca non conosce misura, e si potreb· bero riempire pagine e pagine di la• crimose diatribe in proposito. Natu• ralmcnte la schiera degli «esperti» in pedagogia. psicologia. sociologia ecc. si associa senza esitazione al pa~ rere che viene dall'alto. e si affretta a produrre le « prO\·e » at1e a <limo• strare che il rimedio escogitato è la miglior soluzione del problema. Non manca tuttavia qualche voce discorde di taluno che osa andare contro cor• rente. ed ha il coraggio della sua onestà. Così il doll. Ugo Tigano, in 393

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