Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967
zionale. Queste federazioni svilupparono ciò che si può detinire come l'anarchi– smo moderno. Dopo gli appella!jvi di «federalisti» e di «antiautoritari», che era– no stati usati per qualche tempo da queste federazioni, il nome di «anarchici», che gli avversari si ostinavano a dar lom, prevalse e fu finalmente rivendicato. Michele Bakunin djvcnne presto il teorico principale di queste federazioni latint.: per IQ sviluppo dçi prindpi anarchici e ciò fece a mezzo di numerosi scritti, opuscoli e lette1·e. Egli voleva l'abolizione completa dello Stato che - come scrjveva - è un prodoLto della religione, la quale appartiene ad uno sta• dio inferiore della civiltà, che rappresenta la negazione della libertà e che cor– rompe anche quanto intende fare per il benessere generale. Lo Stato fu un ma– le storicamente necessario, ma la sua abolizione comple1c1 ~arà, prima o poi, egualmente necessaria. Poichè rifiutava ogni lcgisla1ura, anche quando essa sca– turisce dal suffragio universale, Bakunin propugnò, per ogni nazione, per ogni regione e per ogni comune, l'autQnomia completa e l'indipendenza completa pe1· l'individuo, aggiungendo che si è veramente liberi ~olo quando lutti gli altri lo siano. Le federc1zioni libere delle Comuni costituirebbero delle nazioni libere. Per ciò che riguarda le sue concezioni economiche, Bakunjn ha propugnato, insieme ai suoi compagni federalisti dell'Internazionale, (César de Paepc, James G1.1illaume, Schwitzguébcl) un «Anarchismo collellivista", non nel '-Cnso di Vidal e Pccqueur nel 1840, o dei loro seguaci moderni socialdemocratici, ma per espri– mere uno stato di cose nel quale tutti i mezzi di produzione sono posseduti in comune dai gmppi di lavoratori e dalle comuni libere, fino a quando i modi di retribuzione del lavoro, comunjsta o altro, non siano stabiliti dagli stessi sin– goli gruppi. La rivoluzione sociale, il cui prossimo avvento veniva prcdcLto, in quel tempo, da tutti i socialisti, consisterebbe nei mezzi per dar vita a queste nuove condizioni. ANARCHISMO E VIOLENZA La federazione giurassiana, quella spagnola e quella italiana, e le sezioni dell'Associazione dell'Internazionale dcj Lavoratori, cd i gruppi anarchici fran– cesi. tedeschi e americani furono, negli anni successivi, i principali centri del pensiero e della prQpaganda anarchica. Essj si astennero da ogni partecipazione alla politica parlamentare e restarono sempre in contatto stretto con le 01·ganiz· zazioni dei lavoratori. Quando però, dopo il 1885 e verso il 1890, l'influenza degli anarchici inco– mincjò a farsi sentire ni;:=gli scioperi, nelle dimostrazioni del Primo maggio, in cui svilupparnno l'idea dì uno sciopero generale per la giornata delle 8 ore, e nella propaganda antimilitari~ta in seno all'esercito, essi furono perseguitati violentemente, soprnttul!o nei paesj latini (fu finanche impiegata la tortura fi. sica nel castello di Barcellona) e negli Stati Uniti (esecuzione di quattro anar– chici a Chicago nel 1887). Gli anarchici risposero a qm:ste persecuzionj con de– gli atti dì violenza che, a loro volta, fumno seguiti dc1 esecuzioni ancora più massicce dall'aho e da atti di vendella dal ba~so. Il pubblico ne ha quindi trat- 347
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