Volontà - anno XX - n.6 - giugno 1967
mo di trarne le conclusioni. In cffotti, una con,cguenza del fatto 11h:\ato è che un numero cresccnlc d'individui non potrù più realizzare la proicz.ionc di cui :-.'è dello in seno alla gcrachia clericale. Occorrerà dunque un altro oggetto e que~lo sarà lo Stato. Jung, a quC:'olO p.-oposito. dice: • Ammettiamo– lo, via, bisogna ben constatare che, per r·cui-opco, è una 1cstimonian1.a poco ]u_ singhicra per I.i sua mancanzJ di malu• ri1à quella di vedere quanto esso ab– bia bisogno d'una au1ori1à ingrnndita e quanlo la desideri. Tutta,•ia, volenti o nolenti. non possiamo ignorare il fa110 che molti milioni di uomini, in Europa, sono sfuggiti all'aulorità cc– clcsia:-,iica come pure ad ogni potenza patriarcale dei re e degli imperatori. Le masse abbandonate a se :-lesse, m::i– nifcstano allora un sentimento e.li col- 1>,1. che atti~nc alla loro mancanza di tr::tdi1.ioni così come al loro infontili– smo cd esse sono tulle pronie a diven– tare le \'illime cieche cd inscn":>ate del– la prima polenza che usurperà l'au1ori- 1à: bisogna tener conto clell'immatu– ritil degli uomini come di un fotto in– negabile•· Il che serve a .spiegare J:.1 consrrvnzione delle strnllure statali. e) L'cscrcilo. Evidcn!emente, gli .stessi fenomeni lrnnno luogo per l'esercito, E non è scn– ,a ragione che il colonnello viene chia. malo il « padre del reggimento., poi– ché, per quanto è stato dello più in– nan,i. ad e~so \'iene allribuito il niolo di un padre da quegli infelici richiam:.L ti :.ille armi allorquando per essi Yen– gono prcci'.\amente a mancare i vincoli che li legano ai congiunti. Freud ave\'a già travisto questo pro– blema nei suoi « Saggi di Pslcanallsl », (pur non avendo ancor conoscenz:. 1 dei fenomeni di cui discorriamo) ed aveva 330 fatto un raffronto psicologico tra la Chiesa e l'esercito: « Nella Chiesa e nell'Esercito, per quante differenze es_ se presentino, regna la stessa illusione, , isibile od invisibile, cli un capo (Cristo nella Chiesa canolica, il Comandante in capo nell'Esercito) che ama, con a– more uguale, lutti i membri della col– lettività (eia questa uguaglianza nasce la forza di \.'.ocsionc dei gruppi conside. rati). TI.ilio si ricollega a questa illu– sione; se essa scomparisse, l'esercito e la Chiesa non tarderebbero a disgre– garsi». II. - CONSIDERAZIONI SULLA CHIE– SA E SULLO STATO Fino a ques10 punto ci siamo occupa– ti dell'aspeno fenomenico dei faui, i cui dati ci hanno consentito non solo di comprcnclcrnc il pcrchè, ma anche, probabilmente, ci hanno dato dei mez– zi e degli obbiettivi nuovi. Abbiamo appreso dell'csis1en1.a cli due determini_ smi che rendono possibile la soprav· vivenza delle istitu.doni considerate e possiamo pertanto dedurre, partendo dai detti dati, obbiettivi e mezzi di lot· ta per giungere ai nostri fini. Sapendo, ad esempio, che uno dei determinismi è la regressione verso lo inconscio, uno dei nostri obbiettivi sa– rà quello di lottare con1ro questa ten– denza favorendo una presa di coscienza generalizzara. Conoscendo, inoltre, il ruolo che gioca l'altro determinismo delle immagini parenrnlì, lotteremo aL finr:hè dette immagini abbiano il meno possibile di contenuto e autoritario», cioè favoriremo metodi educativi e più clastici possibili. Ma, a questo punto, occorr(! dctcrmL narc se, per la psicologia, la Chiesa e lo Stato sono istitu;,.ioni a carattere po· sitivo o negativo.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy