Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967
medioevali fantasie e pres1111zio11;dì non più credibili «ispirari ,li Dio». Jf recente amaro disappunto del Papa per la co11fer– mata costituzionalità del divorzio, è solo il disappw1to di w1 monarca abit11llto a presentare la propria volontà come la vo– lontà di Dio e a regolare a s110 libito la vita dei sudditi. 11 pianto di 1111 re mille volte sco11fessato dal falli111en10 catastro– fico della sua dispotica legge vale bene la sofferenza di milioni d'i11noce111i infelici! A cost11i e ai suoi emissari bisognerebbe gridare: «Basta col governo del Vaticano! .. «Basta con la teocrazia!» Un ente che, co– me lo Staro, 1111olessere al di sopra delle parti, 11011 può impostare un problema s11 Javole11e religiose, 111a deve farlo su dati ogge11ivi, scie11tificamen1e verificabili e 11• niversal111ente validi. Q11ello che p11ò fare lo Stato, oggi, la co1111111ità, domani (se ci sarà 1111 do1mmi 11011os1a111e il genocidio radioallivo e il pericolo d'una guerra tota– litaria: ·cose che preoccupano i potenti meno del vacillamento dei loro pareri) è di operare in modo che il godimento del diri110 (naturale) d'amare e di procreare 11011pecchi d'abuso; in a/Ire parole, la competenza del dirilfo positivo si esauri– sce 11el/a tutela di quel diritro, il che, tra– dotto in pratica, comporta anche dHe con– dizioni: a) possibilità d'indipendenza economica anche per la donna; b) sostentamento sicuro per tutti i na– ti, da parte della comunità. Un rispetto integrale del diritto natura– le porterebbe a tante ... innovazioni salu– tari e in un tempo 11011 inpedirebbe ai co– niugi che lo volessero, di 11011 separarsi co– sti quel che costi in ottemperanza al sa– cra111e11rudell'indissol11bilirà. Ma gli attua– li legislarori, per quanto in vena di aggior– namenti, s0110 orientati ancora verso l'a- stratta istituto della famiglia, contimumdo ad ig11orare la concreta realtà della per– sona umana. A1rnlogame11re al suggerito compor1a- 111e11togi11ridico «11aturale.» lo Stato, per fare 1111 esempio, rntela il dirillo al nutri– mento (salvo a b111tare i,1 galera chi 11011 può procacciarselo diversamente che ru~ bando), ma non impone 1111 co111ra110per– pettto 111e1tia1110 d; pasta asci1111a nè 101le– ra che si cos1ri11ga d1icchessit1 a cibt1rsi di pole111ao che si strappi ad altri gli ali– menti. Ora, chiedersi se la elegge» consen– ta o 111e110 il diritro di divorzio non è sol– tanto 1111 fe11ome110 di alie11azione dell'uo- 1110di fronte alfo legge stessa (del crea- 1ore di fronte alla creatura!), ma anche ima grande menzogna, dietro cui è possi– bile occ11l1are o la propria ignoranza o il proprio inconfessabile piacere di pirata spirituale. Nessuno ha «11a111ra/111e111e» il diritto ,li limitare la libenà a/Imi, se non q11m1do q11e.~ta divenla pregi11dizio della propria. Ora, nel caso del 111a1ri111011io e del divor– zio v'è solo ww tradizione di prepotenza padronale assuma e perpewata dal pote– re legisla1i\,o. Non 111'i/111do che, allo stato attuale del– le cose iu Italia, il problema venga impo– stato 11tficialmen1e in questi termini esse11• zia/i e 'nudi', ma se il processo di 11at11ra– /izzazione della libertà sessuale e procrea– tiva avviene necessariameme per gradi, 11011 è w1 male partire da ww visione de– mistificata e sconsacrata dei falli. llz tale processo, il rico11oscimc1110 gitffidico del diritto del divorzio è 11na tappa imprescin– dibile, determimmte e indifferibile. C. K. VIOLA 317
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