Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

Iuta coul'i11zio11r! di essere 11el giusto, q1,a,1to la capacità di avprovt1re l'imvie– ,:o di qualsiasi me::::o. per q11a11toviolen– to, pe, quamo e~tremo, al fine tli dife11- dere quello che, wggertii·umeute, si cre• d•• .~ia giusto. Il se•1atore Goltlwater è ,:i11mci10 fuori co,i la chiara affer111azio- 11e c/1(>l'estre111is1110a tli/esa della vro– vria 111i1ologia •11011 è vizio• - i11 a/rre /1(/role, il fine gi11s1i{ica i mezzi -. QUE– STO é' UN />JHNCIP/0 DEt TOTAUTA– RISMO. l'ERCHE' IL TOTAL/TAIUSMO NON AMMETTE NESSUNA DISTIN– ZIONE. NES UN4 SFUMATUIU OELLE INTENZIONI. •la 11ostra f)Qrte• è in t1 1 tto s:im,ta, 11111igli altri sono tliaboli– rnmet1te malvagi, Ogni esitaziotte nell'op– porsi lii dia1•oio e nel distruggerlo è, na– t11ral111ente, 1m compromesso con /'i,.,_ terno e 1111 fr(l(fimenro di Dio stesso!"· Ho sottolineato quanto Mcrton ha 'icritto .i proposito del totalitarismo per rammentargli <.iò che anche Cristo ha a(rcrmato nd •Discorso de/Ili montag11a»: - Nessuno può scn ire due p.idroni: odicra l'uno e amerà l'altro, 0 si affe7io– ncrà .ill'uno e disprezzerà l'altro. Voi non po1ete senoire a Dio e a Mammona. In quc .. 1c parole è per noi la vera cs– :.crwa del cristianesimo: l'intollcraiwa che sì manifesta sempre ogni qualvolta , i :.ia opposizione ai voleri di Dio o dei :.uoj vicari. Torquemada, il cardinale Ruf– fo, F1a1,co, Salazar, Goldwatc1·, Ruffini. Spcllmnnn, ccc., nel loro totalit.irismo e di conscgucn,a nella loro acce11a,ionc ddb lolla ,iolenta contro gli .-infedeli• non :.ono dunque dei cristiani pcncriiti, ma gh :-clanti dispensatori di quell.i ,•io– kn7a che il cristianesimo proibisce af pril'llfO per .-iser, ari.i a Dio e ai suoi 111i- 11i!,tri etl ai magistrati che, se :.ono tali. ci assicura San Paolo nell.i •Ler,era ai ro11u111i», lo sono per ,·olontà di, ioa. Ma per avere un.i ,·isionc abbastnnza 312 completa di ciò che rappresenta la "io– lcnLa nel cristianesimo, occorre partire dalle origini. LA VIOLENZA NEL VECCHIO TESTA– MENTO Che Dio :.ia ,endicati\'O è abbastanza noto a tulli: il c.isligo di Adamo cd E"a, il diluvio universale, la distribuzione di So– doma e Gomorra sono avvenimenti bi– blici che conoscbmo dall'infanzia. Chi amrnctt~ l'csistcma di Dio potreb– be ubietwrc chi! il Creatore ha il diritto di punire ch 1 gli ,!isubbidisce e fin qui prc-fcriamo r.on entrare in polemica an– che perchè, i-e tull:i la questione Si ri– ducesse a questo, noi saremmo e,,idente– mcntc totalmc1;1e indifferenti .illa cosa. 11 nostro interesse comincia quando Dio cc'isa ùi punire tlirettamente e comincia a trovare dei ravpres,•11/atlli ù1 1erra per punire i •cattivi•· Il comandarnc1110 dice • non amrna7.• zare•, ma è cvidt:ntc che si riferisce al• l'omicidio prh·ato, non a quello compiu– to per la gloria di Dio. Prendiamo il •Vecd1io Testamento• e d1iamo qualche episodio. Giosuè, il succcs~orc di Mosè, fa lapi– dare Acan (Libro di Giosuè). Samuele, altro chiamato da Dio, taglia a pezzi il re Agag mentre Saul viene ri– provato da Dio per averlo risparmiato, eosa che gli costerà il rci;tno ( I Libro dei Re). Le ultime parole pronunciale prima di morire da Davide, altro C'missario di Dio (da notare che Cristo ,·errà chiamato ,.fi. glin di Davide ..), sono parole di ,·endetta: Salomone dovrà occuparsi della morte di Jo.ib e Scrnd. E' intcrc-o;san1e ricordare le mostruose parole riferi1c :i quest'ulti– mo: - Sei un uomo s;1ggio e sapi-ai come trattarlo e lo farni discendere coi capel– li bianchi imbralt.iti di san11uc nel sepol-

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