Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

Com"è facile inunaginarc. bastava un semplice seuotimenlo di t{',;la o un ~eslo {p1alsi:1si per forvi spin~cre nel mucchio. Se ne arrcst.1ror10 e se 11.– fucilarono 11011 pochi perfino 1( sul loro semplice :1spcllo u. Uno dei miei umici ('he pili l:lrdi fu condannato a otto anni di bagno penale. vede allora dalla fìucstrn della ca,.:.a in cui era rifugiato. passare i luc,ubri eortei. Dei feriti raccolti nelle ambul;rnze. erano alla('cali :-u df"i ('Orl~clli a spalliera. Si facevano dis<'ende,·c :11 mcrct110 e i'-i finivano a fucilatf'. Questi sinistri ammazzatoi ricoprirono Parigi. Un testimone C'hC :-lava percorrendo uno di qu<-.:li c,:u1111idi massa– cro. ~li o<-chi offuscati dal quadro di spaventoso orrore. balle inavverti– lnmente contro qualeosa. - Fate attenzione, signo,·e, ~li di"se un soldalo. eorretc il rischio di cadere. L ·uomo si rese conto d1e slava camminando una trincea co- perta da pof•o. Dal suolo. cmergevn un piede umano. J\1 VUILLAUME N ON è molt? c~e intervenni ad una di~puta. di ~colcgia, giacd1~ non {(. manco quasi m~u a tal sorta di combat111nent1. lvi, avendo uno d1man· dato come si potrebbe provare colla Sacra Seri! lura do\'ersi .Jdoperare contro gli crc-tici il ferro e il fuoco invece ddl;:1 disputa e della ragione, ben Lo:,10 alzassi un vecchio che all'a5pe-uo burbero e temerario facilmen1e ravvisavasi per un teologo, e, inarcando le riglia, rispo~e con v,,c::: alt!sonant.::: « Egli è s::rn Paolo; 5Ì, san P:10!0 stesso, chi: 1,.:l btta questa s.,1.vialegge, t non ha egli dello chiaramente: Sfuggi (devita) l'eretico dopo una o due ammonizioni?». E poichè andava ripetendo spesso, e ad alta vo..:c, queste parole, ognuno lo credelll' preso da un eccesso di frenesia; ma spi..::-gòIÌnalmcntc l'enigma. « Sa· :--e<:tevoi, !:!sciamò egli, 1an10 ignoranti da non rilevare che qu,!:.To vocabolo dcvita (sfuggi) vien formato dalla preposizione de, e dal sostantivo vita, che vuol signrncare « fuori della vita»?». Dunque, san Paolo ha coman~ dato d'abbruciarc gli eretici, e di gcl!arc le loro ceneri al vento. Alcuni si posero a ridere ad una sì nuova ed inaspetta etimologia; ma ad altri parve profonda e veramente teologica. Accorgendosi però quc-;to barbone che non era– no per lui i suffragi dell'assemblea, slanciò l'argomento decisivo. « Sta scritto, <\i<;<;'egli:Non perme11erai che viva il ni.ilfattorc: ora ogni eretico e malfattore; dunque, ecc.». Alloi a tutti ammirarono il talento del dol!ore e il giudizio suo «dunque" venne universalmente applaudito. Non cadde in mente ad alcuno che la citata legge riguardava unicamente gli stregoni, gl'incanrntoli, i maghi. tutte persont? che dagli Ebrei venivano chiamate col nome di malfattori: altrimenti bisognerebbe eziandio condannare al luce.o la ubbriùchczza <' la fornicazione». (Erasmo da Rotterdam, L'elogio dc!k1 pazz.ia, p. 134-1.'.5. Colombo Editore, Roma, 1943). 310

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