Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

paj:!:nati da una signora ('On una filla velella. Gli uomini 11011 si vol!a.-0110. ma la signora ebbf' come un movimC"nlo di slupore che allirò la mia allen• zione. Vidi. n("llo stesso lr>mpo. dne occhi brillare dietro la vc!e11a. I.a siirnora ,·clata - oh! lo credo ancora - mi sembrù che fo:,:,e la Signora Sapia. la vedova del nwgµ,iorc S:q)ia ucciso il 22 µ:ennaio sul"ia piHZ• La de l"Hò1cl de \'ille. Solo c1ualche g-iorno prifllll, la domenica. /!."IOl'llo dell'c111rata dei versoiffois. invitato a pranzo alla delq(azionc d<'lrlstruzio– ne pubblica cb Vaillanl. ero stato suo vicino di !avola. E ritrovarmi qui. rra due a~enti della corte marziale f> liii sergente vcr:sailfai.,;. mentre ci si strin~eva la 111;1110! ... RIFUGIO H<'stammo soli. io. Arbui!-son f' il noslro ser~cnle. Cos:i ;1,·n·mmo fauo? O piut1osto. clw cosa avi-ei folto io. il piì1 compromesso'( Arbuisson. con po· di forluna. polcv:1 trovare un asilo qualunc1lw. a:-pellare qualche giorno. e in seguito filare verso C'asa sutl in IH"O\'Ìncia . .:\'la io? li Sf'rµ:ente. ora. mi avrehbe lasciato nella slrada. E se gli confessassi tutto·? Se gli avessi dello C'hc 1':1vevo in~annato. e <'he in re;ilt;i ero un vero insor·to? Se gli avessi chiesto di a(Tompaµ:narmi in un luoro s.icuro'! ln verità. adagio :ula~io. ci si corninciava a conoscere un po' meglio. 1\Ji anischiai: - .Dite. serµ:ente. spero che 11011 ci lascerf'rno su qucslc granitine al seltz.. \'op;lio :-p(•rare che accf'lterete di pranzare Cùn noi. vero'? Perchì· - !lf!fdunsi con un riso forzalo - 11011 dimen!icate c·he ila :-tamallina alle nove. noi due siamo piuttosto a denti :isciulli .. (:j diri~cmmo ve,·so POdéon. 11 S{•nal e lf> stn1cle circostanti assomif!lia,'fHlO a 1111 va::;to campo di hallap-lia. dopo la villoria. ~forti slcsi al suolo. Muri imbrallali tli ,;.a11µue. In og:ni anµ;olo due o Ire cadaveri. Lungo il muro. in facC'Ìa al ri.,:lnrnnle Fovot t·on un rapitlo c•ùll)O i1·oc·chio. passando. ne contai f'itHllle .. \ lulle k fìnt:"Slrc ufficiali {' soldati. Entrammo nel ristorantt:" Martin. che allora faceva anf!:olo con la via :\folière e ('011 I.i piazza dell"Od,;011. Sce~liemmo una ,;alf'lta ris<·rvata. Poco dopo che fummo a 1avola. raccontai al sergentf' shqwrn110. la noslra vera storia. Cli fe<·i e.ipire conw. fra,wam('nl{'. orn mi sf'nti,;si CùSÌ poco sicuro. quanto lo ero slalù la matti. na o il giorno prima. - Mi avete ~alvato la pC'lle •- !!li dissi. Spf'ro che non vorrete rip,·en• dcrmela ! -- No - mi rispose. per quanto un po· esitanle - non .. )la dov,~ vo– lete andare? Potete esser(' ripreso nella nottala. dur:inle una 1wrqui,;.izio– ne .. Sentite. rimanete nel quarliC're. Se pe,· caso foste ancora :ure,;.tato, 299

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