Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967
TENEHEZZA - El,beue - mi dii:c bru!sc·amcnte il scrgl'nlc - ora che (< eccoli )l fuori. voglio s.perare c·lie 110111·il'omi11c·crni H correre 1wr lf' strade a rischio di fal'li prt·rulerc un·allra volta ... Ah! lu rhai scampat;i bella. a~sif'me al Ilio c·o111pag110! Se 11011ci fossi staio io. a quest"ora. te e lui .. Mi ricordai dH:·. ae:li oec·hi dq,(li agenti. dovevo µ:ioeare il ruolo di c:u/!ÌllO. Fc•ci d1111quc un certo sforzo p<:r rii'-11011dere con un sorriso C'hf' do– veva piut1o~to suo11.1r falso: Proprio! E" q11a!-,i una c·o~a miraeolo!-,a a"f'r :nuto la fortuna d'iu– eonlr;trti qui. Senza di h.'• - Dio sa1110! - ('S<'lami\ il e;rosso agente della capigliatura di c,111 barbonr 11cm. Ah! tni<'i l}OVf'ri rag::1zzi. e dire clw s<'nza il t·u~ino. a quc– sfora sa,·t·ste .. Co!-,a vol('le forci? In (·erti m,Jrn(•nli 1m11 si cono.-:.ce vera- 111('111(' più 11c,::-u110! Se S•q•CSIC qu:111ti rlf' abbiamo a~guantati fra la nollala scor:-a ed o;:rµ:i ... E pertanto .. penso :dio !-lato df'i vo:-tri po,eri w~nilori quando aveiiSC'ro ap1H·e:;o una 1._•os:1 sirnile, .. Il poliziotto .:.fava div('nlando !"f'nlime111:dc. Inesplicabili l:1u•hrc del cuoi·<' umano! Q11,•s1·1101110 dlf• .;icuranwntr a,·eva condotto alla corte marziale cen– tinaia cli ,c-('ono:-t·iuti s1·nza al1·un rimorso. :-emrn interroµ:are una .;ola volla la propria <·o:-<·ienza. :-tav:1 ora impiC'tosC'ndo:-i. quasi pianµ;(·va. :-:ulla sorte di tlu<· µ:iov;1ni c•h(' i11 fondo 11011 sapc,·a nemmeno chi fossero. 111a ehe cre– deva - altn(•110 11110- imparenl;1li con 1u1 ser~ente ,lei t(Uale non cono– sceva 11em1ne110 il nomf'. Si udì una Sl'aril"a dif'lro i c:11welli. - Sf•ntil("1 - ripre::H'' 1"1101110 .. Ali! ra~azzi miei. se sapeste quanto mi .,;e1110 licio lii avel'\'i fatto 115-eire. \'li avrebbe :1bbrncciato dalla ~ioia. l'uomo eol bracciale. Continui.: Si. 5J! bisop:na eh(' nndiamu ;1 bere qual<:o!-a. - Stavo pN offrirvelo -- di:--si fra i denti. - 1\0. 110! sono io d1e paµ:o ... Del resto. ho anche sete .. i\011 :-i ha nemmeno il tempo di andare a hrre 1111 bit·C"hierc .. Entrammo lutti t· einquc. i chu~ aJ!(•nti. il sergentf', io (' Arbuisson. nella hotteµ:a c1·u11 vinaio elw f'sistf' a11C()ra. a La Comi.•tf'. sull".rngolo della vi.- \ auj!:irard e della via Scrvandoni. Oh! come la .scrulo. quando passo <la queste parti. q11f'Sla beltola che mi ricorda tanli spaventevoli momenti! Cer('O eon gli oc·d1i la pil'eola t:wola rotonda alla quale ci sedemmo. Hi– \'(•110 la µ:rande porla ,lei Si•nat, i soldati dw cnlravano. i pritionieri che ,·i si :-pinµ:rvano urlando. E ho ancora netdi orecchi. il riso :-onoro d<'ll":t– µr-nlc. :-i11i5tro f' lieto ,1,.llo stf':-so lempo: - Ah! raµ:azzi miei! Come S()ll0 (•Milcnto di :wNvi fotto usc-irc .. Mi tese la mano .. Que.sta 1111-clla di m:t110.. 11~ fremo ancora! i\lf'ntre ~lava fac•(•111lo~-i 1111 ultimo ~aiuto. vidi un µ:ruppo di pcrso,w che sta. va avanzando ~ul marc·iapiedc. Tre uomini che mi erano 'lCOt1osc·i11ti aecom- 298
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy