Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967
rivendicazione di territorio, e la ritrovammo lotta di libertà interiore. Avevamo creduto che il nostro unico nemico fosse lo straniero, e ci trovammo a fronte di un nemico indigeno a cui lo straniero obbediva. L'Italia non si portà dire reden~a. flnchè non si sta emancipata dalla clerocrazia; e per emanciparsi dalla clerocrazia ha bisogno esautora– re il Papa d'ogni prerogativa po11ttca, togliere ai preti ogni funzione la quale spetti naturalmente al Comune, rendere patrimonio del po– vero la proprietà ecclesiastica, sanzionare l'indifferenza civile dei voti e dell'apostasia religiosa. Solo per questi provvedimenti possiamo fon– dare in Italia la libertà di coscienza e procedere a quella abolizione cli privilegi oppressori che chiamerò disarmamento del clero. La libertà cli coscienza restava lettera morta dove lasciossi il clero armato di prerogative, che gli avevano dato il primo posto fra le potenze poli– tiche del mondo moderno. Valga l'esempio del Belgio. Ma posta in sif– fatti termini la contesa italiana, possiamo noi isolarla dal rimanente d'Europa, contare sulle sole nostre forze per la vittoria, figurarci di es– sere al centro anziché alla circonferenza della rivoluzione? (...) Ma avvi solidarietà fra i privilegi europei; e la ferita al privilegio clerocratico di Roma è ferita ai privilegi clerocratici, militocratici, e plutocratlct di tutta Europa. Nella persona del papa-re latino, si sentono assaliti il papa-re di Russia e Rotschild. Come il gigante della favola Italia geme sotto i pesi del mondo. Non vi sono più dinastie rivali. L'edificio della pace di Westfalia è In frantumi. Da un Iato all'altro d'Europa freme la rivoluzione per fondare il regno del diritto; da un lato all'altro d'Europa tre corpora– zioni immense, disciplinate, compatte, sostengono i loro privilegi o– vunque si trovino assaliti, e precipuamente poi nei centri della loro maggiore vitalltà. Ecco uomini legati ad un giuramento d'obbedienza cieca ai loro capi. Hanno un cuore che batte, una mente che pensa; sentono affetti di famiglia, di religione, di patria; ma va avanti a tut– to quello che essi chiamano onore del soldato. Devono intraprende:-e guerra empia; liberali combattere la libertà, repubblicani uccidere una repubblica; maledicono l'ingrato dovere, e lo adempiono perché co.si vuole la disciplina della bandiera. Non sono uomini, ma spade in ma– no dell'uomo che li comanda; e più la personalità umana è annien– tata, più l'armata dicesi corretta e potente. A che porta questo abban– dono dell'uomo all'altro uomo? Il soldato comune prende la consegna dal caporale; il caporale dal capitano; il capitano dal colonnello; il colonnello dal generale; il generale dal re; e fra i re stessi comanda il più forte. Lo Czar è il capo di questa gendarmeria europea. Guerra all'idea cattolica, dicono alcuni, e avremo salvata l'Euro– pa. Non basta, soggiungono altri, l'idea cattolica è il corollario della idea cristiana, e dobbiamo combattere il cristianesimo. Non basta, al– tri rispondono, l'idea cristiana pullula dall'idea religiosa, e dobbiamo 294
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