Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

r ifiutar-.. i di for della radio. dd giorna– le e della tclc,isione un ri1mo e una nccc-.-.ità della .!.Ua, iia. Quindi, -.e così inclina1O. potrebbe farsi il proprio pro– gramma di s1udi, o approfondire con la riflc-.<,ionc e la , ita vissuia i problemi che. pili lo interessano, rcsisl!.:ndo alle mode, agli andazzi, ad ogni condanna, ..1oricis1a od altra. Se fortunato abb~\– .,tanza da trovare un altro indi, iduo, od un gruppo che abbia l'indh icluo a cuore, dovrebbe im,ieme cercare di rormar·-.i un linguaggio sempre meno scopia11a1O cd impersonale e -.cmpre piu rispondente alla chiarczta delle i– dee cd ai toni del cuore. sì da riu-;circ a di<,linguere sempre meglio l'autenti– co dal/'accallato, il profondo dal su– perficiale. l'organico dall'informe, il vi– ' ido dal conruso e il certo dall'inc ..plo- Poca co-.a, mi si dirà: al che potrei rispondere che ad ogni cosa grande è piccolo il principio. Ma non è mia intcn,ione di minimizzare lo ::.tato mi– <,crrimo in cui si trova l'individuo co– sciente di sè e della società che lo vuo– le inghio1tire. Mai non è stata l'uamni– tà cm,l , icina a farsi un ... orpo solo, do,c ogni individuo abbia il ~uo po-.1O e la sua fu1uionc come una cellula di un detcrmin:Ho tessuto. Eppcr(> non ve do che la disperazione sia inc\ i tabi le o nece~saria. P':ì.1 manifesto, in\'adentC' cd oppre-.si\'O si fa questo procev,o di <,Ocialiuazione e questa tendcn,a \'Cl'· <,O un'umanità corpornta, più chiara '.-i definisce la coscienza della 'ua antitc ,i. Le due o tre generazioni che stan– no per <,uccedcre alla nostra ,•.:dranno ina-..prir-.i il conflitto fra .!.OCi·.:tà e in· di, iduo in maniera più pcr .... picua, e con minore attenzione ad .iltri connit– ti, che non qualsiasi delle generazioni che ci hanno preceduto. Solo in tale senso l'antitesi inclividuo--.ocictà s'in– castra nella storia, pcl rC.!,IO I lrnancn– do uni,·ersalc. Ciò va rcrmamcnte ar– ferr.110 se l'inclh iduo non , uole inga– glioffarsi al tulio e darsi , into senw battaglia. Altrimenti, assogge:tandogli– si la mente a una Qualsiasi categoria storica, ci si vede rcs1uca trascinata dalla corrente, mi3conoscc la propria libertà e le prekrisce la falsa saggez– za d'una pacifica accc11ationc clella ne– cessità. Mi !.i dica pure infa1ti che il brc,·e arco della mia vita giace su una cuna fatale ç predeterminata ch'era prima di me e snrà quando più io non sorò; la realtà 1>enanto che sola mi imporla s'iscrive rra il punto della mia nascita e quello della mia morte, cd aPzichè guardare piì.1oltre. a me pre– me guardare in profondo, tracciare la c-crda che sottende il mio a1·co breve e tendere verso quel centro da ,ui par· tono i raggi che sostengono, in una con tutta la .,,oria, quel minuo;;colo tratto ch'è la mia vita. Voglio e.lire che oltre la dimensione qorica v'è quella esistenziale e me1afisica, è che nessuna scien,a, nçs<,uno <.tori,:ismo o p .... icologismo riu<,cirà a dbtnwgere la coscienza dell.i mia inconfondibile sog– f'"~1ivi1à e far sì che.• io mi "Cela dal di dcnt1·n come in un modo o in un altro mi si può o mi si ,uol vedere da ruori. L'indi, ìduo è una rcahà aldilà della <,cicnza. da c.!.sa non intdli2ibìlc o cir– co<,crfribilc L..."l sciema, ultima arrirn– ta tra le ro11e sociali, è fra tutte l,1 piu potente, preme da Of!,niparte l'indi– \'iduo umano per ridurlo allo ~tes~o ìi– ,·ello d'uno qualsia.;.i fra gli innumc· ,·i OPgctti che ossen•a cd analizza e ~ui q~mli esperimenta. Ma. ~i noti, i ~efmi non son pochi che è proprio con– tro di lei che l'individuo •i ribella.

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