Volontà - anno XX - n.5 - maggio 1967

per nessuno, come neppur ebbero per loro, maggior importanza d'una nevral– gia o d'un matricolato mal di pancia. Gli individui, tali nel senso d'opporr~ la propria volonià particolare 3 quella generale della cole11ività, ci saranno ptu-e nella società più meccanizzata e gregaria, come ne testimonieranno gli ordinamenti p.-oibitivi e gli automati– smi punitivi pronti a scattare alla mi– nima provocazione. 1! loro individuali– smo si radicherà allora, rispetto alle domande e agli insegnamenti sociali, in una convinzione di priori1à e supe– riorità del mondo interiore, della soli· rludine, della inalienabilità e responsa– bilità del destino di ciascuno, ed in– fine nell'autonomia degli affetti e del– le lealtà che, de11ati od imposti da fuo– ri, sono solo mcni.ogna. La capacità ùi vedere quanta fondamentale menzogna e tracot~mtc ipucri-;ia stringe insieme la società e l'accom;lagna pure nelle sue attività pedagogiche e caritatevoli sa– rà precisamente ciò che più c1vranno in comune frc1 loro i refrattari di do– mani. Assai nvranno in comune pure coi refrattar•i d'oggi e del passato, ma ne sarà diversa, proporLionalmente al– meno, la qualità, diversi ne -.aranno gli slanci, le aspirazioni e il , olere. La sollecitudine protelliva ul educa– tiva della società, in continuo ~viluppo a detrimento dell'influenza familiare ha per effetto di creare un'atmosfer; d'asilo infantile che accompagna il bambino fìn sulla .:;oglia dell'aclolesccn– za ed oltre. Ne deriva una psicologia d'«enfant gàté», di parassita, di monel– lo irresponsabile, d'egoista senza luce d'ideale e senza rispetto per checches– sia, la cui coscienza di sè e presa di po<;:izione contro la società prende origine da un disappunto e ~i nutre di rancore perchè a un certo punlo Ja 280 società cessa di essere una sorridente dispensatrice cli doni e chiede sforzo, sacrifìcio e lavoro. Concorrentemente, la frenesia pubblicitaria incoraggia le più disordinate e infondate fantastiche– rie, che, ributta!e e contraclcttc dai primi contatti seri con la realtà, fan– no dello scontento motivo di pig.-izia e segno sufficiente di superiorità. Uo– mini avvertiti del senso tragico della vita ed altri di non comune talento, ma per una ragione o per l'altra incri– nati, si abbandonano spesso, quasi de– siderosi cli sfacimen~o. agli c-ccessi del– la carne e del vino, Hd ebbrezze e ve– leni. Il ]oro esempio, facile a ~cguirsi, serve d'alibi a tanti incapaci di tro– vare altra via per dislinguersi o inte· rcssare i! sesso opposto. I troppi sti– moli, d'altra parte, e i troppi, troppo accessibili, mezzi di soddisfare i sen– si e le facoltà mentali che passivamen– te ne dipendono, producono irritazio– ni, scombugli e depressioni. in parte organiche e in parte psicologiche, la cui responsabilità si fa ricadere, assai giustamente ma senza discrimin3zione, sulla società o su qualche suo settore male accertato. In tali individui è difficile quindi trov3rc quella forza <ii v o Ion t à, quella chiarezza di idee, quella fede, quei sentimenti e quella creatività che potrebbero far di essi una forza veramente capace di contrappo,·si alla società e, se non di trasformarla, costringerla a una ricon– siderazione delle sue premesse, dei suoi metodi e delle sue istituzioni. Nè pos– sono tali individui, sia pure in piccolo, costituire gruppi ove si adombri una società superiore a quella di cui son vittime e nemici. Un'ideologia, come la anarchica, non serve ad unirli se non nel modo più superficiale; l'anarchi– smo da essi interpretalo senza profon-

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